NERVO, Amado
Poeta messicano, nato a Tepic il 27 agosto 1870, morto a Montevideo il 25 maggio 1919. Cresciuto in un ambiente familiare semplice e devoto, istruitosi in un seminario (Jacona nel Michoacán), dove continuò le letture religiose a cui l'aveva avviato la pietà della madre, il N. dovette interrompere gli studî, per la morte del padre, e trovarsi un impiego. Dapprima presso un avvocato a Mazatlán, si trasferì poi a Città di Messico (1894), dove trovò un clima congeniale alla sua educazione intellettuale.
Attraverso la collaborazione alla Revista azul, diretta da M. Gutiérrez Nájera - allora lo scrittore più rappresentativo della cultura messicana - e della Revista moderna, da lui stesso fondata, attorno alla quale si riunivano gl'imitatori di Rubén Darío, il N. venne sviluppando la sua sensibilità lirica, con un contenuto spirituale che oscillò sempre tra un raffinato estetismo "modernista" e una ingenita religiosità. Anche nell'ultimo periodo, in cui entrò nella diplomazia (dal 1905) - che per altro arricchì d'un senso cosmopolita la sua esperienza - il N. intese la vita come assidua ansia di trascendenza, indifferente o superiore alle voci del mondo e confinato in una sua lirica e mistica solitudine.
È tipica della sua poesia una graduale evoluzione dell'atteggiamento prevalentemente impressionistico e descrittivo delle prime raccolte (Perlas negras, 1898; Poemas, 1901, ecc.) verso una maggiore e più gelosa intimità, fino a cogliere i moti indefiniti della condizione mistica (Los Jardines interiores, 1905; Serenidad, 1914; Elevación, 1916; le prose liriche di Plenitud, 1918, ecc.).
Per quanto il N. tenda alla purezza dell'idea, nella sua ispirazione permane un vago sensualismo, che, appunto perché inconfessato e come represso, si rivela più morbido e più sottilmente malinconico. Se sono ravvisabili in lui residui romantici (specie Bécquer e Campoamor) e forti derivazioni dal simbolismo francese (il N. subì soprattutto l'influenza del Verlaine), tuttavia egli, in quella sua condizione disincantata eppure ansiosa, è poeta personalissimo. Nessuno ha cantato con pari semplicità il trepido e amaro desiderio dei beni lontani, sognati o attesi, la fragile poesia delle cose immateriali, dei colori che sfumano, delle luci che svaniscono, delle solitudini e dei silenzî, l'ineffabile gioia dello spirito che si fa inconscio e libero per identificarsi con l'essenza del creato.
Altre opere: El Exodo y las Flores del camino, Messico 1902; Lira heroica, ivi 1902; Perlas negras, Místicas, Las voces, Parigi 1904; En voz baja, ivi 1909, ecc. Prose liriche e narrative: El bachiller, Messico 1895; Almas que pasan, Madrid 1906; Ellos, Parigi 1909; Juana de Asbaje, Madrid 1910; Mis filosofías, Parigi 1912; El diablo desinterésado, Madrid 1916, ecc.
Bibl.: "Lauxar", Motivos de crítica, Montevideo 1914; J. Estrada, Poetas nuevos, Messico 1916, con bibl.; E. de Ory, A. N., Cadice 1918. Inoltre: Homenaje a la memoria de A. N., a cura dell'Università nazionale, Messico 1919; E. Talero, A. N., Buenos Aires 1919; G. Jiménez, A. N. y la crítica literaria, Messico 1920.