AMAFINIO (Amafinius)
Contemporaneo di Cicerone che espose, a scopo di volgarizzazione, la filosofia e specialmente la fisica di Epicuro. Molto probabilmente fu il primo a usare, per tale fine, la lingua latina. I suoi scritti ebbero successo, ma Cicerone (cfr. Acad. post., I, 5; Tusc., IV, 6 segg., ecc.) ne aveva scarsa stima, specialmente per il loro difetto di eleganza stilistica.
Bibl.: Klebs, Amafinius, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss. I, col. 1714; E. Zeller, Philos. d. Griech., 3ª ed., III, i, p. 372 segg.