AMALARIO di Metz (detto Fortunatus e Symposius)
Vescovo di Treviri dall'809 all'814, fu inviato da Carlomagno come ambasciatore a Costantinopoli con l'abate Pietro di Nonantola. Teologo, archeologo e liturgista di larga erudizione, combatté in una viva polemica con Agobardo di Lione, che l'aveva accusato di errori dommatici nella riforma degli antifonarî, e fu poi condannato dal sinodo di Quercy nell'838. Scrisse i Versus marini, cioè 80 esametri, che narrano la sua legazione in Oriente; il trattato De ecclesiasticis officiis, in quattro libri, ove si scruta l'allegoria di tutti i riti religiosi; il Liber de ordine antiphonarii, che si propone di unificare i varî libri corali sul modello della chiesa di Roma, e molti opuscoli minori. Le sue opere ci guidano alla conoscenza di antiche cerimonie, che ebbero notevole importanza nella lirica e nella drammatica latina.
Bibl.: Per l'identità di Amalario di Metz e di Treviri, G. Morin, in Revue bénédictine, 1891, p. 433; 1892, p. 337; R. Munchemeier, Amalar von Metz. Sein Leben u. seine Schriften, Münster 1893; R. Sahre, Der liturgiker Amalarius, Dresda 1893; gli scritti in Migne, Patrol. lat., CV, col. 935 segg.