AMARILLIDE
. Con questo nome volgare sono comunemente indicate alcune piante esotiche della famiglia delle Amarillidacee, appartenenti a generi diversi della sottotribù Amarillidine, le quali vengono frequentemente coltivate per la bellezza dei fiori. Le specie più frequentemente in coltura appartengono ai generi seguenti:
Nerine Herbich (forse dal Νηρηΐνη di Quinto Smirneo): stami con filamenti ingrossati verso la base e talora saldati insieme; stimmi trifidi; involucro della infiorescenza formato da 2 brattee. La N. Sarniensis (L.) Herbich ha i fiori grandi di color rosso intenso quasi regolari; è originaria del Capo, ma è stata denominata Sarniensis, perché descritta la prima volta da Morison su esemplari provenienti dall'isola di Guernesey; la N. curvifolia (Jacq.) Herb. ha da 8 a 12 fiori scarlatti; la N. flexuosa (Jacq.) Herb. ha da 10 a 20 fiori assai irregolari rosei; la N. undulata (L.) Herb. ha da 8 a 12 fiori piccoli assai irregolari e con tepali assai ondulati rosei.
Amaryllis L. (dal nome pastorale 'Αμαρύλλις di Teocrito e Virgilio): fiori assai irregolari; stami con filamenti filiformi liberi; ovuli infossati nel tessuto della placenta; frutti turbinati triquetri; semi rotondi. Tepali più o meno intensamente rosei, ellittici, fiori un po' odorosi. Unica specie A. belladonna L., oriunda del Capo, naturalizzata nelle Isole Canarie.
Brunswigia Heister. (dedicato alla casa di Brunswick): fiori assai irregolari, rosei, rossi, con tepali stretti; stami filiformi; ovuli non infossati nella placenta, semi rotondi; foglie larghe, spesse, sdraiate sul suolo. La B. Josephinae (Red.) Ker. Gawl ha il perianzio lungo fin 7 cm., di color rosso vivo, con tubo lungo circa i centimetro. Fu dedicata all'imperatrice Giuseppina moglie di Napoleone Bonaparte.
Vallota Herbich: fiori poco irregolari o quasi regolari purpurei; stami filiformi liberi con antere inserite a metà del dorso; perianzio con tepali larghi ellittici o obovato-lanceolati; foglie strette lineari erette. Unica specie V. purpurea (Ait.) Herb., del Capo, coltivata in numerosissime varietà e forme ibride. Il genere è dedicato a P. Vallot, che nel 1623 descrisse i giardini di Luigi XIII.