AMAT di San Filippo, Pietro
Nato a Cagliari il 1º ott. 1822, di nobile famiglia sarda, compì i suoi studi a Bologna nel collegio dei barnabiti, acquistando una solida preparazione nel campo umanistico. Nel 1851 iniziò la carriera diplomatica, abbandonandola però poco dopo per entrare nell'archivio di Cagliari, dove rimase per oltre un ventennio, raccogliendo preziosi materiali che utilizzò poi nei suoi studi. Chiamato a Roma da Q. Sella, occupò un ufficio al ministero delle Finanze, pur continuando la sua attività di studioso in continui e proficui rapporti con la Società geografica italiana, della quale fu anche consigliere.
I suoi numerosi scritti possono dividersi in tre categorie. Una prima è composta da studi di varia indole riguardanti la Sardegna. Tra i più antichi sono da menzionare quello Del commercio e della navigazione dell'isola di Sardegna nei sec. XIV e XV,Cagliari 1865, e quello Delle colonie in Sardegna specialmente di quelle stabilite sotto il governo sabaudo (1738-1824)...,Cagliari 1867. Nel 1867-68 aveva pubblicato, pure a Cagliari, due grossi volumi di un ragguardevole Annuario statistico e calendario generale dell'isola di Sardegna.Nel 1877, nella Rivista economica della Sardegna (I, fase. 3), della quale fu uno dei propugnatori, pubblicò un lavoro sulla storia della pesca del tonno (La pesca del tonno in Sardegna dal secolo XVI al secolo XIX, con note statistiche)e più tardi, nel 1895, alcune note critiche sui dialetti e le canzoni popolari della Sardegna. Ma le sue ricerche - che dagli archivi sardi estese anche a quelli iberici miravano a comporre un'opera d'insieme
sulla storia economica della Sardegna, che fu pubblicata solo dopo la morte dell'A. dal figlio Luigi, col più modesto titolo di Indagini e studi sulla storia economica della Sardegna,Torino 1903.
Venuto a Roma, nell'ambiente della Società geografica italiana, a contatto con G. della Vedova, fu attratto verso gli studi di storia della geografia e della cartografia.
Si occupò allora - e questa è una seconda categoria dei suoi lavori - dell'illustrazione di cimeli cartografici, e di viaggiatori italiani meno noti. Appartengono a questa serie le monografie: Del planisfero di Bartolomeo Pareto del 1455 (in Mem. d. Soc. geografica italiana,I [1878], pp. 54-61); Della vita e dei viaggi del bolognese Lodovico de Varthema (in Giorn. ligustico di archeol. storia e belle arti,V [1878], pp. 3-60); Nota illustrativa del planisfero disegnato nel 1436 dal veneziano Andrea Bianco (in Riv. marittima,XII [1879], pp. 367-380); I veri scopritori delle Azzorre (In Bollett. d. Soc. geografica italiana,XXVI [1892], pp. 529-540). In quest'ultimo studio, sulla base dell'esame di alcune carte nautiche, l'A. rivendicò a navigatori genovesi il merito della prima scoperta di quell'arcipelago. A questa serie degli scritti dell'A. può ascriversi anche il più ampio volume sulle Relazioni antiche e moderne fra l'Italia e l'India,Roma 1886.
Ma la preparazione dell'A. lo rendeva particolarmente adatto a ricerche biobibliografiche, che costituirono la terza categoria dei suoi studi. Sin dal 1873 esisteva presso la Società geografica italiana una commissione per ricerche bibliografiche, e per essa l'A. pubblicò nel 1874, a Roma, una Bibliografia dei viaggiatori italiani ordinata cronologicamente ed illustrata.L'opera fu poi ampliata, con la collaborazione di G. Uzielli, negli Studi biografici e bibliografici sulla storia della geografia in Italia (due volumi e un terzo di appendice, Roma 1882-84), che non è una nuova edizione dell'opera del 1874, ma una completa rielaborazione. L'A. ne redasse la parte maggiore, cioè le biografie dei viaggiatori italiani (l'Uzielli si occupò invece dei cartografi), per ciascuno dei quali, all'indicazione delle opere, premise notizie biografiche sovente assai ampie. Queste notizie l'A. ripubblicò poi col titolo Gli illustri viaggiatori italiani con una antologia dei loro scritti,Roma 1885.
Gli studi biografici e bibliografici dell'A. sui viaggiatori italiani costituiscono un'opera ancora oggi, a tanta distanza di tempo, utilmente consultata; più volte si progettò di farne un'edizione aggiornata. Quando la Società geografica fece appello alla collaborazione di tutti i competenti per preparare la monumentale "Raccolta Colombiana" a commemorazione del quarto centenario della scoperta dell'America, l'A. lavorò insieme con G. Fumagalli alla Bibliografia degli scritti italiani o stampati in Italia suCristoforo Colombo,Roma 1893, anch'essa consultata fino a oggi: fu questa la sua ultima fatica.
Morì a Roma il 15 febbr. 1895.
Bibl.: Necrologio, in Bollettino della Società geografica italiana,XXXII (1895), pp. 111 s.; R. Ciasca, Bibliografia sarda,I, Roma 1931, pp. 34 s.