ambascia
La parola, di etimo incerto, ha l'accezione primaria di " affanno ", " difficoltà di respiro " (v. Pagliaro, Ulisse 329; in fra Giordano è attestato un ‛ ambasciare ' nel senso, pare, di " ansimare ": " Lo trovò per la strada che fortemente ambasciava " [Crusca5; Tommaseo, Dizion.). Da tale accezione deriva l'altra, traslata, di " oppressione dell'animo ", " angoscia ", " forte afflizione ".
In D. è presente solo nella Commedia, in quattro luoghi, due dell'Inferno, uno del Purgatorio e uno del Paradiso, sempre in rima, ed è usato ora nella prima ora nella seconda delle accezioni sopra ricordate. In lf XXIV 52 E però leva sù; vinci l'ambascia / con l'animo che vince ogne battaglia, / se col suo grave corpo non s'accascia, il vocabolo si riferisce certamente al travaglio fisico del pellegrino; il Landino spiega: " Ambascia è troppa copia d'alito, la quale molto offende chi sale per luoghi erti "; e del resto D. ha appena detto che, trovandosi quasi senza fiato (La lena m'era del polmon sì munta quand'io fui sù, vv. 43-44), era stato costretto a sedersi.
In If XXXIII 96 'l duol che truova in su li occhi rintoppo, si volge in entro a far crescer l'ambascia, a proposito dei traditori della Tolomea, a. ha valore di " dolore ", " tormento ". Secondo la maggior parte dei commentatori si tratterebbe ancora di una pena di ordine fisico, come già intese l'Ottimo: " le prime lagrime che elli gettano ghiacciano in su gli occhi; le seconde e le terze che vegnono, non possendo uscire fuori, ritornano in dietro, e accrescono loro pena; e così come infinitamente gettano lagrime, così continuo stanno in quella smisurata pena ". Ma i commentatori moderni, dando rilievo a quel si volge in entro, tendono a interiorizzare il senso del termine (ad es. Sapegno: " il dolore non trova sfogo e si riversa dentro a crescere l'ambascia del cuore "); e questa sembra l'interpretazione più convincente.
Negli altri due luoghi della Commedia a. è unito con l'aggettivo infernale: la locuzione che ne deriva sta a indicare con valore pregnante di " tormento fisico e spirituale " l'Inferno, in modo generico nelle parole di D. a Marco Lombardo, e venni qui per [" attraverso "] l'infernale ambascia (Pg XVI 39); con riferimento al Limbo nella frase di Adamo, Pria ch'i' scendessi a l'infernale ambascia (Pd XXVI 133).