ROVELLI, Ambrogio e Bernardino
– La vita e l’operato dei fratelli tipografi Ambrogio e Bernardino Rovelli sono illuminati, allo stato attuale degli studi, da scarsissime notizie. Il cognome rimanda probabilmente a una origine lombarda: sembrerebbe, infatti, derivare dal toponimo Rovello Porro, località nel Comasco.
Un importante ramo della famiglia fu proprio quello dei Rovelli di Como, di cui si ricordano, rispettivamente nel XVII e nel XVIII secolo, il somasco Carlo Francesco, docente presso l’Università di Pavia, e il nobile Giuseppe, a cui si deve la redazione di una storia della città di Como.
Uniche fonti a oggi note sono le edizioni stampate dai Rovelli, con i relativi colophones e i caratteri tipografici da loro utilizzati. Nelle sottoscrizioni la formula impiegata rimane invariata (salvo alcuni casi): «Impressa Papie per Bernardinum et Ambrosium fratres de Rovellis». L’attività di stampa venne esercitata da Ambrogio e Bernardino a Pavia e si estese lungo un arco cronologico di circa vent’anni dal 1493 al 1512, con un totale di ventisei edizioni – di cui tre non sottoscritte al colophon, ma attribuibili sulla base dei caratteri – così distribuite: diciassette nel Quattrocento e nove nel Cinquecento. Le edizioni trasmettono testi di carattere esclusivamente giuridico – la cui produzione è certamente da intendere come legata all’Università di Pavia – e si caratterizzano, vista anche la media non alta del loro numero su un arco cronologico di venti anni di attività, per l’importante dimensione dei volumi e, spesso, per il formato in folio. L’attività dei Rovelli può quindi essere ricondotta a quel filone editoriale che si occupava di pubblicare gli ampi e complessi commenti al Digesto: edizioni onerose, ma che si potevano smerciare con relativa sicurezza nel mondo dell’università a professori o a studenti e neolaureati che avrebbero di lì a poco iniziato la loro attività.
La vendita di tali edizioni era favorita dal fatto che molti degli autori dei commenti pubblicati erano (o erano stati) docenti presso l’università. L’autore presente in maniera preponderante nelle edizioni stampate dai fratelli Rovelli – soprattutto nel periodo di attività cinquecentesca – è Francesco Accolti (1418-1484), giureconsulto, segretario di Francesco Sforza e docente nelle Università di Bologna, Siena e Pavia, con i suoi commenti al Corpus iuris civilis. Tra gli altri autori più rappresentati dalla produzione a stampa dei Rovelli si segnalano Felino Maria Sandei, legale e canonista (1444-1503) e Cristoforo Porzio, giureconsulto pavese attivo nella seconda metà del XV secolo.
La stampa di testi di questo tipo era inoltre promossa da vari editori-librai pavesi, che si interessavano al finanziamento di edizioni giuridiche. Tre edizioni stampate dai Rovelli – tra il 1497 e il 1498 – furono finanziate dall’editore-libraio Alvise Castelli (1496-1512), che operava a Pavia in società con Giacomo Pocatela, Baldassare Gabiano, Bartolomeo Trotti e Girolamo Morandi. I colophones di queste tre edizioni presentano la seguente dicitura: «Impressum Papie per Bernardi[n]um et A[m]brosium fratres de Rovelli, Impensis d. Aluysii de Castello civis Papiensi». L’anno precedente i Rovelli avevano pubblicato le lecturae di Ludovico Pontano grazie al finanziamento di Giacomo Torti, come si legge al colophon: «Impensis eximij ac generosi viri Iacobi Torti».
Sempre in relazione a collaborazioni con altri editori e tipografi e a riprese o a riusi di materiale tipografico, il Catalogue of books printed in the XVth century now in the British Museum (1934) evidenzia come due delle serie di caratteri dei Rovelli (86 GA e 160 G) riprendano in parte il disegno di quelli del tipografo Francesco Girardengo, attivo anch’egli a Pavia nei periodi 1480-87 e 1493-98. Bernd Breitenbruch (1987), nel catalogo degli incunaboli conservati presso la Stadtbibliothek di Ulma, rilevava come alcune parti di due edizioni – recanti i commenti alle Infortationes del giureconsulto Giasone Del Maino (1435-1519) – fossero state stampate dai Rovelli con i medesimi caratteri di Francesco Girardengo.
L’attività dei fratelli Rovelli esercitò tutto sommato una contenuta incidenza sulle sorti dell’editoria pavese nel XVI secolo, tanto che già Frederick John Norton (1958) aveva definito il loro operato come «occasional printing of legal folios» (p. 76); si potrebbe allora ipotizzare che i Rovelli avessero svolto altri ruoli lavorativi – sempre legati all’ambito universitario di Pavia, di commercio o realizzazione di manoscritti per esempio (che a questa altezza era ancora prassi comune) – oltre a quello di tipografi testimoniato dalle edizioni sottoscritte.
Opere. J.C. Porchus, Lectura super primo, secundo et tertio libro Institutionum cum additionibus Jasonis de Mayno, 30 marzo 1493; F. Accolti, Super titulis De verborum obligationibus et de duobus reis constituendis, 24 dicembre 1493; Zacharias, De inductione formarum speculationes, a cura di P.F. Hodeschus, [1493-1495]; F. Sandeo, Super prohemio Decretalium et titulo “De constitutionibus”, 22 settembre 1494; A. De Gambiglioni, Lectura super titulo de appellationibus et relationibus, 33 marzo 1495; F. Sandeo, Super titulo “De rescriptis” et nonnullis aliis; Sermo de indulgentia plenaria; Quando litterae apostolicae noceant patronis ecclesiarum; Additiones ad opus principiatum a Nicolao de Tudeschis in Decretum; Tabula, 4 settembre 1495; L. Pontano, Lectura super prima parte Digesti novi, cum additionibus, a spese di Giacomo Torti, 1° settembre 1496; F. Accolti, Super secundo libro Decretalium, 9 settembre 1496; F. Sandeo, Super titulis “De probationibus”, “De testibus”, “De testibus cogendis vel non”, “De praesumptionibus”, 18 luglio 1497; F. Accolti, Super secunda parte Digesti veteris, a spese di Luigi Castelli, 14 novembre 1497; B. Soccini, Repetitio legis “Cum avus” in materia fidei commissarie substitutionis. Add. Raphael Cancellarius: Tabula, a spese di Luigi Castelli, 16 marzo 1498; Francesco da Crema, Singularia juris, a spese di Luigi Castelli, 22 marzo 1498; A. Degli Ubaldi, Consilia et responsa, a cura di Giovanni Battista de Blasio, 26 settembre 1498; A. Degli Ubaldi, Consilia deficientia XC, 10 maggio 1499; G. Del Maino, Commentaria in primam partem Infortiati (i fascicoli ’a-’h sarebbero stampati con i caratteri di Francesco Girardengo), 13 luglio 1499; Id., Commentaria in secundam partem Infortiati, 12 novembre 1499; F. Accolti, Super titulo “De vulgari et pupillari substitutione”. Add. Stephanus Bottus, Tabula, 3 agosto 1500; Id., Commentaria elegantissima [...] in secundam ff. veteris partem, 1502; Id., Commentaria super titulo de acquirenda possessione, 1502; Id., Commentaria super titulo de verborum obligationibus et de duobus reis, 1502; F. Accolti, Elegantissima commentaria [...] super prima [- secunda] Infor., 1502; Id., Consilia domini Francisci de Aretio, 30 marzo 1504; R. Raimondi, Consilia Raphaelis Cumani et Fulgosii, 1508; G. Da Imola, Ioannes de Imola super clementinis cum additionibus eximii doctoris domini Laurentij de Folpertis nouiter additis, 28 aprile 1509; G. Da Baisio, Lectura d. Archidiaconi super sexto Decre. cum additionibus nouiter additis, 5 giugno 1511; P. D’Ancarano, Super Clementinis, cum additionibus Catherini Pariel, per alphabetum signatis et aliis plurimorum doctorum non signatis noviter..., 1512.
Fonti e Bibl.: M. Boni, Lettere sui primi libri a stampa di alcune città e terre dell’Italia superiore parte sinora sconosciuti parte nuovamente illustrati, Venezia 1794, p. LXXI; S. Comi, Memorie bibliografiche per la storia della tipografia pavese del secolo MD, Pavia 1807, pp. XXI, 69, 76 s., 80, 86, 92, 96 s., 106 s., 109, 124; Catalogue of books printed in the XVth century now in the British Museum, VII, London 1934, pp. 1014-1016; II, 1912, facsimiles, plate XC*; F.J. Norton, Italian printers 1501-1520. An annotated list, with an introduction, London 1958, p. 76; E. Gualandi, La tipografia in Pavia nel secolo XV, in Bollettino della Società pavese di storia patria, LIX (1959), pp. 43-83 (in partic. pp. 81 s.); E. De Felice, Dizionario dei cognomi italiani, Milano 1979, ad vocem R.; A.G. Cavagna, Libri e tipografia a Pavia nel Cinquecento. Note per la storia dell’Università e della cultura, Milano 1981, nn. 1, 27-28, 31, 43-44, 125, 150, 158; B. Breitenbruch, Die Inkunabeln der Stadtbibliothek Ulm, Weissenhorn 1987, p. 365 (I) (II); F. Ascarelli - M. Menato, La tipografia del ’500 in Italia, Firenze 1989, p. 188; A.G. Cavagna, «Questo mondo è pien di vento». Il mondo librario del Quattrocento pavese tra produzione e consumo, in Storia di Pavia, III, 2, Milano 1990, p. 304; E. Grignani, Edizioni pavesi del secolo XV segnalate in The Incunabula Short Title Catalogue (ISTC), in Bollettino della Società pavese di storia patria, CI (2001), nn. 2-5, 124, 128, 246, 251, 269, 280-281, 293, 319-320, 335; G. Montecchi, R., in Lexikon des gesamten Buchwesens, a cura di S. Corsten et al., VI, Stuttgart 2003, p. 392; I cognomi d’Italia. Dizionario storico ed etimologico, a cura di E. Caffarelli - C. Marcato, Torino 2008, ad voces Rovèlla, Rovèlli, Rovèllo, Rovièllo; Almum studium Papiense. Storia dell’Università di Pavia, a cura di D. Mantovani, I, Milano 2012, ad indicem.
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Bernardino