SPINOLA, Ambrogio
Di Filippo, del ramo di S. Luca, e di Polissena Grimaldi, nacque a Genova nel 1569; morì a Castelnuovo Scrivia il 25 settembre 1630. Fu dei maggiori uomini d'arme del tempo. Attese per qualche tempo a studî teorici; poi, assoldato a sue spese un corpo di novemila uomini, partì da Milano nel maggio 1602 e attraverso la Svizzera e la Franca Contea giunse a Gand. Postosi al servizio dell'arciduca Alberto governatore dei Paesi Bassi, costituito un formidabile esercito spagnolo, lo S. validamente si oppose a Maurizio di Nassau che non poté liberare Ostenda assediata e si recò allora ad investire la città di Gavre, non potuta liberare dallo S. Nonostante quest'insuccesso, la fama del generale italiano andò crescendo specialmente per la disciplina esemplare delle sue truppe. Nel 1603 fu naminato comandante generale delle truppe dei Paesi Bassi. Restituita energicamente la disciplina nell'esercito, compiute nuove opere d'assedio, il 16 settembre 1604 riuscì a far capitolare Ostenda, difendendola poi validamente contro i ritorni offensivi di Maurizio di Nassau. Recatosi dopo questo successo a Madrid, fu nominato da Filippo III comandante supremo dei Paesi Bassi. Tornato a Bruxelles, riprese la campagna contro Maurizio costringendolo a levare l'assedio da Gand e portò la guerra oltre il Reno nel cuore delle Provincie Unite conseguendovi per tre anni notevoli successi. Ma l'inerzia della corte spagnola rese in gran parte vani i suoi sforzi. Stanca e logorata dalla lunga lotta, la Spagna preferì venire a un accordo, che fu appunto negoziato tra lo S. e il Nassau, e portò alla tregua del 9 aprile 1609. Ripresa la guerra nel 1621 e nominato ancora comandante generale, lo S. conquistò Reide e Iuliers e ottenne altri notevoli vantaggi, ma si vide spesso ostacolato e sviato dalle inframmettenze del primo ministro di Filippo IV, il conte di Olivares. Così gli fu imposto in modo perentorio l'acquisto di Breda e dovette accingersi a un'impresa ritenuta troppo difficile. Riuscì tuttavia a respingere il Nassau e a sventarne il tentativo di impadronirsi di Anversa. Morto il suo grande avversario, Ambrogio costrinse Breda a capitolare il 2 giugno 1625.
Intrighi di corte lo richiamarono nel 1627. Ebbe il comando dell'esercito spagnolo in Italia nella guerra provocata dalla successione di Mantova e del Monferrato. Nominato governatore di Milano con pieni poteri di guerra e di pace, ma in realtà, nel pensiero della corte spagnola, per rinnovare l'assedio di Casale fallito al suo predecessore Gonzalo, egli propende per le trattative di pace. Fallite le trattative, pone l'assedio a Casale difesa dai Francesi e si arrovella nel vano tentativo. Considerato ormai un impaccio nelle complicate trattative diplomatiche, si vede tolti i poteri prima avuti e deve accettare una tregua che sancisce, ultimo derisorio compenso, l'uscita dei Francesi dalla città che non è riuscito a conquistare. Morì nel suo feudo di Castelnuovo Scrivia.
Bibl.: Casoni, Vita del marchese A. S., Genova 1691; L. Grillo, Elogi di Liguri illustri, II, ivi 1836, p. 90 segg.; Siret, Ambroise S., Anversa 1855; V. Brants, A. S. généralissime des armées de Flandre, in Revue général, CI, Bruxelles 1915; A. Rodríguez Villa, A S. Ensayo biográfico, Madrid 1905; R. Quazza, La guerra per la successione di Mantova e del Monferrato (1628-31), voll. 2, Mantova 1926; A. Fazio, A. S. alle imprese di Fiandra, in Annuario del R. Istituto tecnico di Sampierdarena, 1927-28; F. Gramatica, A. S., in A Compagna, Genova, luglio 1930.