PARÉ, Ambroise
Chirurgo, nato a Bourg-Hersent presso Laval nel 1517, morto a Parigi il 20 dicembre 1590; è considerato il fondatore della chirurgia francese. Cominciò la sua attività quale apprendista barbiere; nel 1529 iniziò i suoi studî quale chirurgo all'Hôtel-Dieu di Parigi, nel 1537 fu arruolato in qualità di barbiere-chirurgo dell'esercito e fece le campagne in Italia (1536-1542). Durante la guerra in Piemonte con l'esercito di Francesco I, avendo cominciato ad applicare fasciature semplici quando, dopo una grande battaglia, gli venne a mancare l'olio, che in quel tempo veniva applicato bollente sulle ferite, osservò con grande stupore che queste guarivano meglio e più rapidamente. Si fece allora propugnatore di questo nuovo metodo di cura e portò poi in tutta la chirurgia un sistema di semplicità pratica che apparve rivoluzionario. Tornato a Parigi dopo aver accompagnato per alcuni anni il visconte di Rohan in qualità di chirurgo, venne accolto nella corporazione dei barbieri. Cominciò a esercitare la chirurgia, ma nel 1552 tornò in servizio nell'esercito e all'assedio di Damvillers praticò per la prima volta la legatura delle arterie nell'amputazione della gamba. Divenne poi chirurgo di Enrico II e nel 1554 maestro del Collegio dei chirurghi di S. Cosma, non senza gravi contrasti da parte dei professori della Sorbona. Fu poi chirurgo di camera di Francesco II e di Carlo IX e, infine, divenne primo chirurgo del re Enrico III.
Nel 1545 pubblicò la sua prima opera: La méthode de traicter les playes faictes par flèches, dards et semblables, nel 1572 i Cinq livres de chirurgie; le opere complete videro la luce per la prima volta a Parigi nel 1575 col titolo Les Œuvres de M. Ambroise Paré, conseiller et premier chirurgien du Roy, avec les figures et portraicts tant de l'anatomie que des instruments de chirurgie et de plusieurs monstres, ed ebbero rapidamente una serie di edizioni e di traduzioni. Il P. fu veramente un grandissimo chirurgo e un maestro insigne anche nel campo dell'ostetricia, della quale fu innovatore arditissimo; introdusse in chirurgia il trapano a corona e l'applicazione dei cinti, fu il primo a introdurre nella pratica l'operazione del labbro leporino che era stata dimenticata dal tempo degli Arabi. Quantunque la medicazione semplice delle ferite e la legatura delle arterie siano state chiaramente prescritte assai prima da chirurghi italiani, spetta certo al P. il merito di aver sostenuto con grande autorità e molta energia questi interventi tecnici, che non erano stati mai fino allora accettati e ai quali si deve senza dubbio un decisivo e rapido progresso della chirurgia.
Bibl.: J. F. Malgaigne, Œuvres complètes d'A. P., Parigi 1840; H. Gurlt, Geschichte der Chirurgie, II, Berlino 1898; Fr. Packard, Ambroise Paré, New York 1921; L. Michelet, La vie d'A. P., Parigi 1930.