BENSON, Ambrosius
Pittore di origine lombarda, ebbe probabilmente un primo avviamento in Italia, ma si riallaccia alla scuola fiamminga. Nel 1519 acquistò i diritti di borghesia di Bruges; nello stesso anno venne ammesso come maestro nella gilda di S. Luca, di cui fu decano nel 1537-1538 e nel 1543-1544. Passò l'intera vita a Bruges, ove morì e fu sepolto il 12 gennaio 1550. Sotto simultanee influenze fiamminghe (Gérard David), francesi (Bourdichon) e italiane (Bartolomeo Veneto), fu maestro secondario, senza forte personalità ma non privo d'interesse. Dipinse specialmente ritratti e quadri religiosi, di cui molti per la Spagna. A Madrid, al Prado, si trova un'ancona firmata AB, in 5 riquadri, con la Parentela di S. Anna; proviene da un convento di domenicani di Segovia, donde il soprannome di maestro di Segovia dato una volta al B. Opere sue si trovano a Norimberga (una Sacra Famiglia datata del 1527), ad Anversa (Deipara Virgo), a Bruxelles (ritratto maschile, un dittico con S. Giovanni Battista e la figura di un committente, il trittico di S. Antonio di Padova, ritrovato ad Avila, appartenente già alla collezione del conte de Valencia de Don Juan); si conoscono inoltre una quarantina d'opere del B. disperse nelle maggiori collezioni di Europa. Sembra che fosse a capo d'una bottega molto numerosa che gli permise di produrre parecchio e di conquistare il predominio nella pittura del ritratto a Bruges, nella prima metà del XVI secolo. Il di lui figlio, Jan Benson, venne accolto nel 1550 in qualità di maestro nella gilda di S. Luca in Anversa.
Bibl.: J. Weale, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909 (con la bibl. precedente); L. de Fourcauld, La peinture dans les Pays Bas, in A. Michel, Histoire de l'art, V, i, Parigi 1912, pp. 247-248; J. M. Friedländer, in Jahrb. d. preuss. Künstsamml., XXXI (1910), p. 139 segg.