AMBULACRO
. Sotto questa voce va inteso tanto l'ambulacrum quanto l'ambulatio dei testi latini. Ambulacrum è adoperato nel significato di "passeggio" e particolarmente di passeggio fiancheggiato da alberi, "viale"; né si può indurre che con tale parola s'intendesse una vera e propria costruzione (Plaut., Most., 756, 817; Gell., I, 2, 2; III,1, 7). Ambulatio invece poteva avere, oltre a questo, il significato di costruzione coperta, destinata ugualmente al passeggio (Colum., I, 6, 2); in quest'ultimo caso l'ambulatio s'identifica col portico, sia nella casa privata, sia in un luogo pubblico. Non sappiamo con precisione che cosa fosse l'ambulatio pensilis, che l'architetto Sostrato avrebbe per il primo costruito in Cnido (Plin. XXXVI, 83), ma doveva certo essere una costruzione almeno nella sua parte inferiore. Vitruvio chiama ambulatio anche il piano superiore dei portici (V, 1, 1) e adopera inoltre tale parola per indicare il corridoio tra il colonnato e la cella del tempio periptero (III, 2, 5; III, 3, 6) e dello pseudodiptero (III, 3, 8). Quindi è solo della moderna terminologia archeologica usare ambulacro in quest'ultimo significato. v. anche tempio.
Bibl.: A. Mau, in Pauly-Wissowa, Real-Encyclopädie der class. Altertumswiss., I, col. 1816.