amècche
Parola del grido di Nembrot, in If XXXI 67 Raphèl maì amècche zabì almi (v. RAPHÈL per la discussione dell'eventuale significato del verso, e v. anche NEMBROT). Delle cinque parole del gigante a. è l'unica che non sembrerebbe ossitona, ma in realtà è uno dei casi di trascrizione del tipo ossitono (amech, caòs, Iacòb, Nembròt, ecc.: cfr. Pd XXII 71) terminante in una consonante che ha valore di sillaba in quanto le si applica il valore di epitesi tacita. È chiaro pertanto che si potrebbe scrivere anche amèch attribuendovi valore trisillabico.
Bibl. - B. Migliorini, Un tipo di versi ipometri, in Studi e problemi di critica testuale, Bologna 1961, 193-201.