AMODIO, Amedeo
Ballerino, coreografo, direttore di compagnia, nato a Milano il 15 marzo 1940. Ha studiato alla Scuola di ballo della Scala con E. Bonagiunta e M. Besobrasova, quindi danza spagnola a Madrid con A. Marin. Ha esordito alla Scala nel 1958, passando poi al Teatro dell'Opera di Roma, ove il coreografo A. Milloss gli diede due ottime opportunità come protagonista in due balletti: Déserts (musica di E. Varèse) e La Follia di Orlando (musica di G. Petrassi), entrambi del 1967. Nello stesso anno suscitò grande sensazione interpretazione e coreografia di un passo a due, Escursioni (musica di L. Berio), al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Sempre a Spoleto, nel 1972, A. diede un'altra interpretazione originale dell'Après-midi d'un faune di Debussy, in coppia con L. Savignano, con scenografia di G. Manzù, ripreso poi alla Scala. Altre coreografie di quegli anni: Sequenza V (L. Berio), Discours (V. Globokar), Oggetto amato (S. Bussotti). È pure apparso in sequenze danzate nei film Portiere di notte e Al di là del bene e del male di L. Cavani. In unione al flautista S. Gazzelloni e al percussionista T. De Piscopo, ha composto uno spettacolo intitolato Il Flauto danzante, interpretato in lunghe tournées nell'estate 1978 e nella stagione 1978-79.
Nel 1979 nasce la compagnia Aterballetto, con sede a Reggio Emilia, e A. ne assume la direzione artistica, dando il meglio di sé sia come coreografo che come direttore del complesso. Per l'Aterballetto egli crea Ricercare a nove movimenti (1979), arguta interpretazione di musiche vivaldiane, messo in scena alla Scala nel 1975; Consecutio temporum (musica di B. Britten, 1980); Psiche a Manhattan (L. Bernstein, 1983); Coccodrilli in abito da sera (musiche di autori vari, 1984); Romeo e Giulietta (musica di H. Berlioz, 1986); A sud di Mozart (musica di E. Bennato e C. d'Angiò, 1987); Ai limiti della notte (autori vari, 1988); Il maestro di cappella (D. Cimarosa, 1988); Schiaccianoci (P. Čajkovskij, 1989). Fra le sue interpretazioni più personali si annoverano il Fauno di Mallarmé-Debussy, la rivisitazione del famoso divertissement čajkovskiano Le Nozze di Aurora, il Pulcinella stravinskiano e certamente i due balletti di Milloss creati sulla sua misura di danzatore e d'interprete. A. è da considerare fra i più interessanti danzatori italiani degli ultimi anni, personale nella tecnica come nel carattere delle interpretazioni. Meritoria, inoltre, l'opera da lui svolta nel rivolgere inviti ai più qualificati danzatori e coreografi su piano internazionale: P. Schaufuss, A. Ailey, G. Tetley, W. Forsythe (autore quest'ultimo di due balletti oggi nel repertorio dell'Aterballetto, Artifact II e Love songs), e nel mantenere le coreografie dei ''classici'' del Novecento: G. Balanchine (Agon), L. Massine (Parade), A. Milloss (Estri), A. Tudor (Jardin aux lilas), J. Limon.