BUFFA, Amedeo
Nulla si sa della provenienza di questo nobile che seguì Bonifacio I di Monferrato nella quarta crociata. Si può tuttavia presumere che fosse di origine italiana, e più precisamente piemontese. Egli infatti, dopo la morte di Bonifacio, fu uno dei capi della rivolta di nobili italiani contro l'imperatore latino di Costantinopoli Enrico di Hainaut. Bonifacio di Monferrato dopo la conquista del regno di Tessaglia (1204)gli concesse la baronia di Domocos.
L'improvvisa morte del marchese nel 1207 in uno scontro contro i Bulgari precipitò il nuovo regno, ancora poco consolidato, in una grave crisi. Come reggente per il giovanissimo figlio di Bonifacio, Demetrio, nato nel 1205 dal suo secondo matrimonio con Maria d'Ungheria, fu scelto il conte Uberto di Biandrate suo lontano parente, che, sostenuto da un gruppo di nobili, mirava al distacco del regno dall'Impero latino di Costannopoli, la cui sovranità feudale Bonifacio aveva dovuto riconoscere, e probabilmente anche all'insediamento di Guglielmo IV di Monferrato, figlio maggiore del defunto marchese, sul trono di Tessaglia. Di questo movimento, che assunse ben presto carattere di vera e propria rivolta e raccolse quasi tutti i nobili italiani del' seguito di Bonifacio (fu detta per questo la rivolta dei "Lombardi"), il B. fu uno degli esponenti maggiori. Il rifiuto da parte del reggente di prestare l'omaggio feudale indusse l'imperatore Enrico di Hainaut alla fine del 1208 ad un intervento in Tessagha. Poté incoronare il giovane Demetrio il 6 genn. 1209 a Salonicco, ma riuscì solo due mesi più tardi ad impadronirsi della persona del Biandrate. Neanche la cattura del conte indusse tuttavia gli insorti alla resa. Alla loro testa si mise allora il B., che organizzò la resistenza in Larissa, dove nell'aprile del 1209 fu circondato dalle truppe dell'imperatore e costretto alla resa. Il 1º maggio 1209 l'imperatore convocò un parlamento a Ravennica, dove il B., unico dei "Lombardi", accettò la pace con Enrico di Hainaut, che solo nell'estate successiva poté stroncare la rivolta.
Da allora il B. rimase fedele all'imperatore, il quale gli conferì la carica di connestabile, una delle più alte dell'Impero. Il 2 maggio 1210 appare tra i baroni che sottoscrissero a Ravennica l'atto che regolava i rapporti del regno di Tessaglia con il patriarcato di Costantinopoli. Poco tempo dopo, alla testa di cento cavalieri, cadde in un'imboscata tesagli da Michele Angelo Comneno, despota d'Epiro, uno dei più accerrimi nemici del nuovo Impero latino, che lo fece crocefiggere. La morte atroce del B. è ricordata in una lettera di Innocenzo III del 17 settembre 1210
Fonti e Bibl.: La fonte principale per gli avvenimenti dopo la morte di Bonifacio di Monferrato è Henri de Valenciennes, Histoire de l'empereurHenri de Constantinople, a cura di J. Longnon, in Documents relatifs à l'histoire des croisades publiès par l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, II, Paris 1948, ad Indicem; cfr. inoltre Innocentii III Opera Omnia, in Migne, Patr. Lat., CCXVI, col. 353; L. Usseglio, Imarchesi diMonferrato, II, Casale Monferrato 1926, pp. 262, 270, 308; J. Longnon, L'empire latin de Constantinople et la principauté de Morée, Paris 1949, ad Indicem.