AMEDEO III, conte di Savoia
Figlio primogenito di Umberto II, conte di Savoia, e di Gisella, figlia di Guglielmo II, conte della Franca Contea, nacque verso il 1095 e successe al padre il 19 ottobre 1103. Per lui, minorenne, tennero il governo Conone, vescovo di Moriana, Guido di Miribel ed Aimone di Ginevra, che in alcune carte è detto esplicitamente tutore. La madre Gisella sposò, non sappiamo quando, Ranieri marchese di Monferrato. Amedeo III uscì di minorità dopo il 1108; alcuni scrittori affermarono che il conte seguisse nel 1110 a Roma l'imperatore Enrico V, entrato in Italia per il Gran San Bernardo, ma ciò non è sicuro. Del 1111 è forse un suo primo pellegrinaggio a Gerusalemme, di cui non abbiamo se non qualche notizia. I pochi documenti non ci permettono di precisare quale atteggiamento abbia tenuto il conte nella fase finale della lotta fra il Papato e l'Impero. Le concessioni di Enrico V al nuovo comune di Torino, nel 1111 e nel 1116, sono in danno e disdoro dei diritti marchionali pretesi da Amedeo III. Nel 1120 il conte ebbe ad ospitare nei suoi territorî il papa Callisto II, suo zio materno. In documenti del 1124, Amedeo III è detto conte e marchese; in altri si fa menzione della sua attività nei territorî dell'antica marca di Torino. Scoppiato il conflitto in Germania per l'Impero, Amedeo III si dichiarò a favore di Corrado di Hohenstaufen contro Lotario di Suplimburgo. Questi, nel 1136, da Pavia si spinse sino a Torino per costringere il conte di Savoia a riconoscerlo, ma senza riuscirvi; nel ritorno, concesse al vescovo torinese Arberto, col quale i Savoia erano in contrasti, un nuovo diploma a favore di Torino, confermando i privilegi di Enrico V. Solo dopo la morte di Lotario poté Amedeo III riconquistare Torino contro l'opposizione del vescovo, sì che dovette intervenire come arbitro l'arcivescovo di Lione, Pietro; e così in un conflitto giurisdizionale di Val di Susa, fra i vescovi di Torino e Moriana, se il conte aveva ottenuto dallo zio Callisto II una sentenza favorevole al vescovo di Moriana, Eugenio III sentenziò nel 1147 e nel 1148 a favore di Torino. Importante è la concessione di privilegi statutarî a Susa nel 1147; il conte emanò una serie di diplomi a favore di numerose fondazioni monastiche e in Piemonte e in Savoia: abile politica di propaganda religiosa. Con Amedeo III la famiglia sabauda allarga la sfera delle proprie relazioni. In prime nozze egli sposò una Adelaide, non altrimenti conosciuta, e, verso il 1134, Matilde, figlia di Guigo III d'Albon, Delfino di Vienne. Ebbe varî figli: Umberto, erede e successore, Matilde, che sposò nel 1146 Alfonso Henriques re di Portogallo, Alice, che sposò Umberto III di Beauieu, Agnese, che sposò Guglielmo di Ginevra, due altre figlie che furono monache. Una sorella, Adelaide (od Alice), sposò nel 1115 Luigi VI re di Francia, e, rimasta vedova, si risposò con Mattia di Montmorency; un'altra sorella, Agnese, andò sposa ad Archimbaldo VII di Borbone. A contrasti con Luigi VI allude una lettera al conte di Pietro, abate di Cluny, nel 1150. Quando nel 1146 fu predicata da S. Bernardo la seconda crociata, anche Amedeo III partì per l'Oriente con il nipote Luigi VII di Francia; morì appena giunto a Cipro, il 10 aprile 1148.
Bibl.: v. bibl. alla voce amedeo i di savoia; ed inoltre L. Cibrario, Storia della monarchia di Savoia, I, Torino 1840.