amenity migration
<ëmìinëti maigrèišën> locuz. sost. ingl., usata in it. al femm. – Tendenza migratoria verso località periferiche, prevalentemente montane e colpite da spopolamento, che prospettino una qualità della vita migliore per risorse ambientali e culturali. Il fenomeno, emergente a livello mondiale dalla fine del 20° sec. e oggetto di studio recente in Europa, è ascrivibile alla più generale controurbanizzazione. Oltre al fascino dei luoghi ameni, la disponibilità economica e di tempo libero, come anche la maggiore accessibilità (fisica e telematica) dei luoghi rappresentano il principale motore alla mobilitazione di quelli che sono definiti amenity migrants, in origine solitamente turisti, che decidono di stabilirsi nella nuova residenza in modo permanente, stagionale o intermittente; anche quando non vi esercitano attività lavorativa, essi incrementano l’utilizzo delle attrazioni e delle risorse primarie del luogo, con effetti positivi nella creazione di infrastrutture e nuove attività economiche, ma potenzialmente negativi sulle comunità preesistenti per ciò che riguarda la capacità di carico dei sistemi locali e la tutela del patrimonio culturale e ambientale.