America
Il continente più europeo dopo l'Europa
Molti sono i popoli che hanno abitato questo territorio, ma oggi la maggior parte della sua popolazione è di origine europea e l'America somiglia all'Europa più di qualsiasi altro continente. Gli Americani di origine britannica e spagnola sono i più numerosi, ma anche le comunità provenienti dagli altri paesi europei e dall'Asia sono in numero consistente. Malgrado le affinità con l'Europa, l'America è sempre stata considerata la terra 'nuova' dove si possono realizzare cose che sembrano impossibili altrove, e gli Americani sono molto orgogliosi di questo carattere giovane e moderno del loro continente.
L'America arriva molto vicino tanto al Polo Nord (Artide) quanto al Polo Sud (Antartide). Ha perciò condizioni climatiche e paesaggi naturali estremamente diversi, in base alla differente latitudine, mentre altri effetti climatici dipendono dal modo in cui sono disposte le montagne; le acque superficiali (fiumi e laghi) sono in alcune parti abbondantissime, in altre quasi assenti.
Una prima divisione del continente si basa sulla sua popolazione. Prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo e degli Europei, in America vivevano vari popoli detti, nell'insieme, Indiani d'America o Amerindi o, appunto, precolombiani. Su questi popoli le conseguenze della colonizzazione europea sono state estremamente rilevanti.
Le regioni a nord del Messico costituiscono l'America 'anglosassone', che fu colonizzata soprattutto dai Britannici. Lì gli Amerindi non erano molto numerosi e non si mescolarono ‒ tranne sporadici casi ‒ con gli Europei, per cui oggi sono ridotti a poco più di 2 milioni. A sud degli Stati Uniti si estende l'America Latina, dove la colonizzazione fu condotta soprattutto da Spagnoli e Portoghesi che, invece, sposavano con una certa facilità donne amerindie. Qui gli Amerindi si sono mescolati con gli Europei e perciò oggi centinaia di milioni di persone hanno origini amerindie. Gli Europei, poi, portarono in America milioni di schiavi africani, i cui discendenti si sono più o meno mescolati con gli Amerindi e con gli Europei. La maggior parte della popolazione americana è comunque di origine europea, soprattutto per effetto dell'emigrazione dall'Europa tra Ottocento e Novecento. Canada e Stati Uniti sono ancora meta di migrazioni dai paesi vicini, come il Messico, e dall'Asia (dalla Cina in particolare). In alcune aree dell'America anglosassone, quindi, la prevalenza della lingua inglese non è più netta, perché le comunità cinese e ispanica sono molto cresciute.
Una seconda divisione del continente si basa su criteri geografici: America Settentrionale, che comprende il Canada, gli Stati Uniti e il Messico, oltre alla Groenlandia; America Centrale, tra l'Istmo messicano di Tehuantepec e l'Istmo di Panama e Darién; America Meridionale, a sud dell'Istmo di Panama.
America Settentrionale. L'America Settentrionale occupa 23,5 milioni di km2 ‒ circa sei volte l'Unione europea ‒ , è abitata da oltre 420 milioni di persone (2002) ‒ meno dell'Unione europea ‒ ed è divisa fra Canada, Stati Uniti e Messico; c'è poi la Groenlandia, l'isola più vasta del mondo, che è una regione autonoma della Danimarca.
Anche se nell'America Settentrionale famose metropoli come New York o Città del Messico hanno decine di milioni di abitanti, la densità demografica media è molto bassa: in Canada 3 ab./km2, in Messico 49, negli Stati Uniti 29 (in Italia è 191 ab./km2). La popolazione, cioè, si concentra in aree ristrette: la maggioranza dei Canadesi, per esempio, vive vicino alla frontiera con gli Stati Uniti, dove oltre tutto il clima è migliore. In effetti, è proprio il clima che in parte spiega questo fenomeno: molto freddo a nord, molto caldo a sud, mentre nell'area centrale ‒ più o meno corrispondente agli Stati Uniti ‒ il clima è temperato, ma continentale: molto freddo d'inverno e molto caldo d'estate.
Due grandi sistemi montuosi abbracciano la regione: a est gli Appalachi, una catena lunga 2.500 km e poco elevata; a ovest le Montagne Rocciose, che percorrono 4.500 km arrivando a poco meno di 4.500 m di altitudine. Cime più alte (oltre 6.000 m) si trovano in Alaska. Fra Appalachi e Montagne Rocciose, un'enorme pianura si estende dal Canada al Golfo del Messico.
L'America Settentrionale è ricca di grandi fiumi ‒ Mississippi, Mackenzie, Rio Grande ‒ e di molti grandi laghi, fra cui spicca il Lago Superiore, il più vasto del mondo. Tra Stati Uniti e Messico, però, esiste anche un'ampia fascia di terre molto aride, a tratti desertiche. In generale, il suolo è fertile e produttivo e il sottosuolo è ricco di minerali utili.
America Centrale. L'America Centrale comprende una regione 'istmica', montuosa, e una regione insulare, formata dalle isole Bahama e dalle Antille. Nell'insieme, sono circa 750.000 km2 con 74 milioni di persone (2002), metà sulla terraferma, metà sulle isole: la densità è alta, quasi 100 ab./km2 (ma, come abbiamo già detto, in Italia è quasi il doppio).
La regione ha un clima tropicale, addolcito dall'oceano, che sulla terraferma varia secondo l'altitudine: fino ai 600 m domina la tierra caliente, dove crescono piante tropicali come banane, cacao e caffè; tra i 600 e i 1.800 m la tierra templada, dove le temperature si abbassano; più in alto sono le tierras frías, con foreste di conifere e querce. Nelle isole il clima è più uniforme: sono i cosiddetti 'paradisi tropicali' ricercati dai turisti. Nonostante il buon clima e la fertilità dei suoli, questa regione è piuttosto povera, per effetto della colonizzazione e di un pesante sfruttamento agricolo (piantagioni), e ha attraversato frequenti fasi di disordine politico e sociale.
America Meridionale. L'America Meridionale occupa quasi 18 milioni di km2 e ha una popolazione di oltre 350 milioni di abitanti (2002), con una densità analoga a quella dell'America Settentrionale. Dal Venezuela allo Stretto di Magellano la Cordigliera delle Ande borda le coste occidentali, con vette che sfiorano i 7.000 m. A est si aprono tre vaste aree pianeggianti percorse da grandi fiumi: l'Orinoco, il Rio delle Amazzoni e il Rio de la Plata.
L'America Meridionale ha un clima prevalentemente caldo-umido, salvo alcune aree desertiche lungo l'Oceano Pacifico; nell'estremo Sud (Patagonia e Terra del Fuoco) il clima è però molto freddo e si trovano vasti ghiacciai permanenti.
Anche l'America Meridionale possiede grandi ricchezze naturali, dai minerali all'acqua, a terre fertili, ma le condizioni di vita della popolazione sono spesso misere, sia nelle grandi città come San Paolo, Buenos Aires o Rio de Janeiro, sia nelle immense e spopolate campagne.
Alcuni Stati sudamericani comprendono isole situate a grande distanza, come l'Isola di Pasqua (Cile) e le Isole Galápagos (Ecuador).
In inglese il termine belt significa "cintura"; con questa parola vengono indicate enormi fasce di terre agricole dell'America Settentrionale, specializzate nella coltivazione di uno stesso prodotto. Esiste una "cintura del grano" (wheat belt), dal Canada all'Arkansas; tra il Missouri e il Mississippi sono le coltivazioni di mais a formare la corn belt. La cintura del cotone (cotton belt) si distende tra il Golfo del Messico, la Carolina del Nord e la Carolina del Sud e il Tennessee. Si tratta di una forma di agricoltura industriale, in cui il proprietario fa rilevanti investimenti per acquistare macchine agricole, fertilizzanti, semi resistenti e produttivi, ricavando cospicui guadagni. Diverso è il caso delle grandi aziende dell'America Meridionale, dove a investire sono soprattutto stranieri - alcune ditte italiane hanno enormi proprietà, in America del Sud, da cui ricavano lana o fibre tessili vegetali.
Inoltre anche nelle grandi piantagioni tropicali dell'America Centrale, gli investimenti vengono fatti da stranieri e i proventi vanno quasi tutti all'estero, con pochissimi vantaggi per le popolazioni locali.