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AMERIGO di Pegugliano

di Nicola Zingarelli - Enciclopedia Italiana (1929)
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AMERIGO di Pegugliano (Aimeric de Pegulhan)

Nicola Zingarelli

Nato in Tolosa da un mercante di drappi, pare che cominciasse a comporre canzoni per la moglie di un suo concittadino, che non lo tollerò, e, venuti alle mani, rimase gravemente ferito da lui alla testa; A. fu bandito da Tolosa, e cercò ricovero in Catalogna presso Guglielmo di Berguedan, signore e trovadore egli stesso; e presentato da lui andò alla corte di Alfonso VIII di Castiglia; quindi venne in Italia, dove finì i suoi giorni in fama di eretico. Altri narra che egli, saputo dell'assenza di quel suo concittadino da Tolosa per un pellegrinaggio, poté penetrare in città e rimanere dieci giorni nascosto presso la sua prima amante. I suoi componimenti pervenutici, fra canzoni e serventesi e tenzoni, sommano a 52 (alcuni contrastati); e da essi risulta che egli fu in relazione con molti signori di là e di qua dalle Alpi. Oltre al conte di Tolosa Raimondo V e alla contessa sua moglie, Eleonora, che chiama regina di Tolosa come sorella di Pietro II di Aragona, lodò Pietro II stesso, più volte, e il re di Castiglia, e l'Infante suo figlio, il conte di Foix (Raimondo Roggero, 1188-1223), la contessa Maria di Comminge, Gastone VI di Bearn, Blacasso, e altri ancora. Venuto in Italia, egli fu veramente il propagatore del gusto della poesia provenzale, superando lo stesso Pietro Vidal che l'aveva preceduto (senza parlare di Rambaldo di Vaqueiras rimasto sempre nel Monferrato); ebbe relazione non solo col marchese di Monferrato, ma con i Malaspina, gli Estensi, Federico II, e il conte di San Bonifazio. Pianse in due serventesi la morte di Azzo VI di Este e del conte di San Bonifazio nel 1211; lodò altamente più volte, e con slancio, Guglielmo Malaspina, di cui pianse la morte nel 1220, Corrado Malaspina, Beatrice e Giovanna d'Este, Emilia Traversara di Ravenna; salutò l'incoronazione di Federico II nel 1220, presentandolo come il medico che veniva da Salerno a curare i mali della società; e lo lodò anche altra volta; sicché non vi è altri che abbia goduto maggior favore in Italia e ottenuto migliori successi. La sua poesia è concettosa ed elegante, e piacque persino a Dante, che di lui lodò e ricordò qualche canzone, e anche al Petrarca; sa ricorrere a molti mezzi per procurare diletto e farsi ammirare, sia rappresentando gli effetti contraddittorî dell'amore, sia celebrandolo per la sua azione di incivilimento; e sa descriverne il dolce tormento, e ricorre sobriamente a paragoni, e sa cercare molti effetti nei metri e nelle rime. Nulla di profondo e di veramente nuovo, ma tutto grazioso e facile e di un certo interesse. Falsamente gli furono attribuiti un compianto per la morte di Raimondo Berengario del 1245, e uno per re Manfredi, che è del 1274.

Non ne esiste nessuna edizione; le sue poesie sono sparse nelle raccolte manoscritte e a stampa, di Raynouard, Mahn, e in Studi di filologia romanza, III; solo sono state pubblicate edizioni di singoli componimenti.

Bibl.: N. Zingarelli, Intorno a due trovatori provenzali, Firenze 1899, e Re Manfredi nella memoria di un trovadore (nozze Bonanno-Pitrè), Palermo 1907; Torraca, Le donne italiane nella poesia provenzale, Firenze 1901; De Bartholomaeis, Il serventese di A. d. P., Li fol e il put, in Studi Romanzi, VII (1911); La Metgia di A. d. P., Bologna 1912; G. Bertoni, Il pianto in morte di Raimondo Berengario IV (in Scritti varî dedicati a R. Renier), 1913; W. P. Shepard, Two derivative Songs by Aimeric de Peguilhan, in Speculum, luglio 1927; J. ANglade, Les troubadours de Toulouse, Tolosa 1928.

Vedi anche
Peire Vidal Trovatore provenzale (sec. 12º-13º), di Tolosa, celebrato dai contemporanei per la vivacità del suo spirito. Visse e operò presso molte corti provenzali e spagnole, viaggiò in Terrasanta, in Ungheria, fu a Genova, Pisa e Malta. Abbiamo di lui quarantatré canzoni (ricche di allusioni storiche e motivi ... Raimóndo Berengàrio IV conte di Provenza Discendente (n. 1198 - m. 1245) della famiglia dei conti di Barcellona. Divenuto conte di Provenza (1209), sposò Beatrice di Savoia, da cui ebbe quattro figlie, tutte sposate a sovrani (Dante, Par. VI, 134): Margherita a Luigi IX di Francia, Eleonora a Enrico III d'Inghilterra, Sancia a Riccardo di Cornovaglia, ... Sordèllo Trovatore italiano in lingua provenzale (n. Goito 1200 circa - m. dopo il 1269). Ebbe vita avventurosa. Cominciò come giullare; fu presso Azzo VII d'Este, poi, a Verona, alla corte di Rizzardo Sambonifacio, di cui rapì la moglie, Cunizza da Romano (1226), per ricondurla alla casa paterna. Perseguitato ... Rambertino Buvalèlli Poeta (Bologna, metà del sec. 12º - Venezia 1221). Occupò alte cariche pubbliche a Bologna e fu podestà in molte città. Scrisse in provenzale un serventese sulla decadenza della cortesia e 6 canzoni in cui canta una donna sotto il senhal di Mon Restaur (forse Beatrice, figlia di Azzo VI d'Este).
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  • ALFONSO VIII DI CASTIGLIA
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  • MARCHESE DI MONFERRATO
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Altri risultati per AMERIGO di Pegugliano
  • Aimeric de Peguilhan
    Enciclopedia on line
    Trovatore provenzale, nativo di Tolosa, di famiglia originaria di Peguilhan; svolse la sua attività fra il 1195 e il 1230 circa. Restano di lui circa quaranta canzoni, che piacquero a Dante e al Petrarca, giochi-partiti, serventesi, quattro compianti.
  • Aimeric de Peguilhan
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    (Namericus de Peculiano) Fabrizio Beggiato Trovatore (secc. XII-XIII), tolosano, citato da D. fra i dictatores illustres in VE II VI 6. Secondo la biografia provenzale A. era figlio di un drappiere di Tolosa (Peguilhan è nella regione di Saint-Gaudens); nella sua vita errabonda fu ospite di diverse ...
Vocabolario
Isola di calore urbano
isola di calore urbano loc. s.le f. (anche nella variante scorciata isola di calore) In una grande area urbana, zona che, rispetto a quelle circostanti caratterizzate da un maggiore sviluppo di copertura vegetativa del suolo, presenta una temperatura...
Disforia di genere
disforia di genere loc. s.le f. Condizione di intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso anatomico. ♦ «Come ha appena detto la compagna transgender...». I delegati di fabbrica...
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