Amiclate
Personaggio minore del Bellum civile di Lucano (V 515 ss.). Povero pescatore dell'Epiro, una notte ospita Cesare con tranquilla semplicità nella misera capanna dove, pur tra l'infuriare delle armi, vive inerme e sereno perché la sua povertà lo rende tranquillo nei casi della guerra (" securus belli ", v. 526) e alla presenza di tanto uomo. L'ovvia significazione dell'episodio è sottolineata da Lucano stesso in un lungo epifonema (vv. 527-531) di cui l'esegesi medievale del poema rilevò l'interesse moralistico (cfr. p. es. Arnulfi Aurelianensis Glosulae super Lucanum, ediz. B. M. Marti, Roma 1958, 291: " Bene commendat vitam paupertatis per duo, et quod habent facultatem vitae nec coguntur, et quod tuta est eorum vita "). E appunto le parole di Lucano quando commenda la povertà di sicurana adduce D. in Cv IV XIII 12 a conferma dell'opinione che le ricchezze ne la loro possessione siano dannose (§ 10). Ma se nel Convivio il personaggio di A. appare assunto quale eponimo di un topos moralistico, l'episodio ha una diversa e ben più vasta risonanza in Pd XI 67-69 dove, accanto alla crocifissione, è ricordato come un momento alto e intenso nella vicenda della Povertà, sì che il povero pescatore epirota è evocato a rappresentare la massima espressione nei tempi pagani della virtù per cui si santifica, nell'elogio di D., s. Francesco.
In Lucano compare solo il nominativo Amyclas; gli onomastici latini attestano le forme Amyclas -ae e Amyclas -antis. D. nel Convivio scrive Amiclas seguendo Lucano e conformandosi al lessico di Papias (" Amyclas proprium nautae "); e così forse occorre leggere nei Fatti di Cesare (ediz. Bianchi p. 165) e nell'Intelligenza (146, 6) dove le edizioni, peraltro poco attendibili, recano Amicals. La forma Amiclate di Pd XI 68 non sembra avere altri esempi.
Bibl. - E.R. Curtius, Europaïsche Literatur und lateinisches Mittelalter, trad. franc., Parigi 1956, 74; E. Paratore, D. e Lucano, Torino 1962, 18-20.