Amico fiorentino
E così designato il Pater cui D. indirizza la XII epistola e che è stato variamente identificato. Anzitutto si è voluto ritenere che l'appellativo, rinforzato da quanto è detto nell'esordio dell'epistola (In litteris vestris et reverentia debita et affectione receptis), possa riferirsi solo a un religioso; e di questa opinione furono il Dionisi, il Foscolo, il Witte, il Della Torre e altri (Pater è chiamato infatti, in Ep I, il cardinale Niccolò da Prato). L'espressione per litteras vestras meique nepotis (Ep XII 3) non impegna in alcun modo a ritenere che tra il Pater e D. corressero rapporti di parentela, ma il Della Torre, leggendo vestri meique (secondo il testo di vecchie edizioni; cfr. ad es. Oxford 1894), ha ritenuto che col destinatario dell'epistola D. avesse in comune un nipote, e che quindi fosse suo cognato o fratello di cognati o cognate: di qui le varie identificazioni proposte (un fratello di Gemma Donati, un fratello della moglie di Francesco e quindi un Brunacci, un fratello dei mariti delle sorelle di D. e cioè o un Riccomanni o un Poggi o, con più dati, Teruccio di Manetto Donati: V.); tutte peraltro assai vaghe e incerte. Secondo una recente ipotesi di R. Piattoli, l'espressione potrebbe significare " per la tua lettera di te mio nipote ", e quindi il pater essere il nipote di D., Bernardo Riccomanni, cioè il figlio della sorellastra Tana. Meglio è ritenere assolutamente distinto il riferimento al Pater da quello al nipote di D., sia esso Andrea di Leone Poggi o Niccolò di Foresino Donati. D. intende ricordare la gran copia di lettere di amici (nec non aliorum quamplurium amicorum, § 3), e ha messo in rilievo la lettera del Pater e quella di un proprio parente, senza stabilire un preciso rapporto tra i due personaggi. Per il problema generale del contenuto e della datazione della lettera, v. EPISTOLE.
Bibl. - A. Della Torre, L'epistola all'Amico Fiorentino, in " Bull. " XII (1905) 121-174; M. Barbi, Per un passo dell'epistola all'Amico Fiorentino e per la parentela di D., in Problemi II 305-328.