AMIDA
Città dell'Armenia presso il Tigri, non lontana da Edessa, chiamata attualmente in turco Diyarbekir.
Colonia romana nel 230 d. C., A., da identificare probabilmente con la Ammaia ricordata da Tolomeo (v, 18, 10), fu più tardi capitale della provincia romana di Mesopotamia; fortificata da Costanzo II, si accrebbe notevolmente dopo il 363 quando, ceduta Nisibis ai Parthi, la popolazione di quella città passò per buona parte ad A., alla quale dovette aggiungersi un nuovo quartiere presso le mura. A. subì diversi assedi da parte degli eserciti parthi: il primo nel 359, con Sapore I (Ammian. Marcell., xix, 2, 14), un secondo nel 502 (Procop., Bell. Pers., 1, 7, 3), un altro negli anni 503-504; rimasta ai Bizantini, A. fu restaurata da Anastasio e fortificata di nuovo da Giustiniano; nel 638 passò sotto il dominio arabo.
L'importanza archeologica di A. risiede nella sua cinta di mura, risalenti in gran parte al periodo romano-bizantino e delle meglio conservate fra le città orientali; le mura sono rafforzate da 82 torri, e quattro porte si aprono ai punti cardinali; sopra le porte sono ancora visibili alcune iscrizioni: una, in latino, ricorda Valentiniano, Valente e Graziano (C. I. L., iii, 6730), le altre contengono acclamazioni greche di epoca bizantina.
Bibl: A. Baumgartner, in Pauly-Wissowa, I, c. 1835, s. v.; M. van Berchem - J. Strzygowski, A., Heidelberg-Parigi 1910; M. A. Gabriel, Voyages archéologiques dans la Turquie orientale, Parigi 1940, p. 185 ss. e passim; D. van Berchem, in Syria, XXXI, 1954, pp. 262-267.