AMISOS (᾿Αμισόσ)
Fiorentissimo porto sulla costa meridionale del Ponto Eusino. Fu colonizzata dagli Ateniesi nel V sec. a. C., quando cambiò il nome in Πειραιεύς, che mantenne fino all'epoca di Alessandro Magno. Fu poi città principale del regno di Mitridate Eupatore. Lucullo la occupò con le sue legioni e, dopo varie vicende occorse alla città sotto la repubblica romana, Augusto rese la libertà ad A. che poté conservarla fino alla fine dell'antichità (Amisum liberum: Plin., Nat. hist., vi, 7; libera et foederata: Plin. Iun., Ep., 92; cfr. W. H. T. Waddington, Monnaies grecques d'Asie Mineure, 1, fasc. 1, Amisos). Nella Weber Collection abbiamo monete coniate tra il 400 e il 360 a. C. con raffigurazione di una testa femminile con corona turrita e con orecchini e collana e con l'iscrizione Πειραιεύς (L. Forrer, Greek Coins. Weber Collection, III, Londra 1929, parte 1, p. 13, tav. 173, nn. 4760, 4761, 4762).
Sotto l'epoca mitridatica e nel periodo seguente la città è rappresentata attraverso vari simboli. Le vere figurazioni di A. cominciano sotto Augusto. Nelle monete che alludono al foedus aequum fra Roma ed A. menzionato da Plinio il Giovane nella lettera a Traiano (Ep., 92), troviamo la città sotto l'aspetto di figura femminile con la mano destra al seno. Affrontata a questa figura è la personificazione di Roma (cfr. Waddington, op. cit., tav. viii, fig. 7), oppure di Amastris (v.).
Bibl: G. Hirschfeld, in Pauly-Wissowa, I, cc. 1839-840, s. v. Amisos.