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ammaliare

Enciclopedia Dantesca (1970)
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ammaliare


. Esclusivo di Pd XXX 139 La cieca cupidigia che v'ammalia / simili fatti, v'ha al fantolino / che muor per fame e caccia via la balia.

Propriamente a. significa " affatturare " ricorrendo alle arti magiche (cfr. malia, in If XX 123); e così infatti - in senso figurato, naturalmente - intendono alcuni dei commentatori antichi: " fascinat vos more incantatricum " (Benvenuto); " vi tiene legati " (Buti); poi il Serravalle: " conturbat, excaecat, infirmos efficit ", e più tardi il Venturi: " Vi affattura, e quasi con occulta malia vi guasta nell'animo e vi corrompe ". I moderni ricordano, a proposito di questo passo, quello dell'epistola ai Fiorentini (VI 22 Nec advertitis dominantem cupidinem, quia caeci estis, venenoso susurrio blandientem, ecc.), che parrebbe confermare tale interpretazione, esplicitamente accolta dal Torraca: " la cupidigia, dice qui [Dante], ammalia, e nel Purgatorio (XIX 25-33 n.) l'ha dipinta come una sirena ammaliatrice "; ma cfr. Casini-Barbi (" non già vi affattura... e neppure vi signoreggia per ignota forza; ma v'abbaglia... vi toglie il senno "), che si rifà a quanto scrisse il Maggini (" Studi d. " I [1920] 144-145), riportando due passi di G. Villani (VIII 72 e IX 306), dove peraltro si potrebbe intendere anche " affatturare ". Lo Scartazzini-Vandelli intende in maniera analoga; la similitudine del fantolino par confermare l'esattezza di tale interpretazione.

Vocabolario
ammaliare
ammaliare v. tr. [der. di malìa] (io ammàlio, ecc.). – Esercitare una malìa, affatturare, legare con arti magiche la volontà altrui. Quasi esclusivam. in senso fig., affascinare, sedurre: a. con la propria bellezza; a. con la dolcezza delle...
ammaliatóre
ammaliatore ammaliatóre s. m. e agg. (f. -trice) [der. di ammaliare]. – Chi ammalia, che ammalia: Circe, la maga a.; un sorriso ammaliatore.
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