ammantare
Sempre in senso figurato, nel significato di " avvolgere ", " ricoprire ": Pd XXI 66 discesi... per farti festa / col dire e con la luce che mi ammanta (cfr. ai vv. 55-56 vita beata che ti stai nascosta / dentro a la tua letizia, " dentro alla luce, che è manifestazione di letizia ", chiosa il Porena); XX 13 0 dolce amor che di riso t'ammanti, " col ridere ti fai un manto di luce, essendo la luce espressione di letizia " (Scartazzini-Vandelli): opportunamente S. Aglianò (Restauro di Paradiso, XVI, 1-15, in " La Bibliofilia " LXIX [1967] 16 [del-l'estr.]) rimanda, a proposito di questo passo, a Pd XXVI 135 il sommo bene / onde vien la letizia che mi fascia (cfr. anche Chiaro Chi 'mprima disse 63 " ciascun d'altro s'amanti, / non entri in sua [d'Amore] balia "). A Pd VIII 138 un corollario voglio che t'ammanti, commenta il Vellutello: " è ottima comparazione, perché sì come il manto è abito aggiunto sopra de gli altri abiti, così il corollario è conclusione aggiunta sopra l'altre conclusioni "; e così intendono quasi tutti i commentatori antichi e moderni. Per altri invece (Buti e, tra i moderni, Casini-Barbi) t'ammanti vale semplicemente " ti adorni ". Si avvicina a quest'ultimo significato il luogo di Cv IV XXIX 4 Che fanno queste onoranze che rimangono da li antichi, se per colui che di quelle si vuole ammantare male si vive?