ammassicciarsi
. Voce di probabile conio dantesco (vedine anche un esempio nel volgarizzamento della Vita di s. Antonio Abate, da un manoscritto appartenuto al Redi e poi andato smarrito); è stata spiegata dai commentatori in due modi leggermente diversi: " stare massiccio " e " ammassarsi ", che potrebbero assommarsi nell'unico significato " sovrapporsi massiccio ", " poggiare con la propria massa ". D., descritti i primi due gradini della porta del Purgatorio, dice (Pg IX 100): Lo terzo, che di sopra s'ammassiccia, / porfido mi parea, sì fiammeggiante / come sangue che fuor di vena spiccia. Nel verbo sono condensate l'idea di massa compatta suggerita dalla materia (il porfido, pietra durissima e molto resistente, in diretto contrasto con la petrina... / crepata per lo lungo e per traverso, di cui è fatto il secondo scaglione) e quella della sua posizione, soprastante i precedenti. Infatti, secondo il senso allegorico, il fermo proposito di non più peccare, di cui il terzo gradino è simbolo, deve avere caratteri di ardore e di fermezza maggiori delle due prime fasi della penitenza.