ammirabile
Nella traduzione di Ps. 8, 2 " Segnore nostro Iddio, quanto è ammirabile lo nome tuo ne l'universa terra! " (Cv IV XIX 7) corrisponde all'admirabile del testo biblico (" quam admirabile est nomen tuum ") e vale, come in qualche altro luogo della Scrittura (cfr. per es. Is. 9, 6 " et vocabitur nomen eius admirabilis ") " grande ", " eccelso " e quindi " venerando ": " nomen eius [Dei] proprium est super omne nomen, quod... nominari potest... et ideo admirabile " (Alb. Summa theol. I 3, 13).
Il vocabolo risente in qualche modo di una coloritura biblica anche nella doppia occorrenza di Cv IV XXI 12, all'interno di un passo che commenta un versetto di Isaia sui doni dello Spirito Santo: Oh buone biade, e buona e ammirabile sementa! e oh ammirabile e benigno seminatore. Ma lo stretto e ripetuto rapporto semantico istituito da D. tra il primo e il secondo termine della dittologia (buona e ammirabile... ammirabile e benigno) sembra qui assegnare propriamente ad a. il senso più comune di " degno di ammirazione ": la sementa (la carità) è tale appunto per la sua bontà, e il seminatore (lo Spirito Santo, cioè Dio) per la sua benignità.