AMMONIO SACCA ('Αμμώνιος Σακκᾶς)
SACCA Filosofo, iniziatore del periodo neoplatonico della filosofia antica. Visse in Alessandria circa dal 175 al 242 d. C. Appena venne in contatto con la filosofia, dice Porfirio presso Eusebio (Hist. eccl., VI, 19, 7), da cristiano ridivenne greco. Era Platone che ritornava: e il neoplatonismo assurse ad ampiezza di sistema nelle Enneadi di Plotino, il discepolo geniale di Ammonio. Ammonio non lasciò scritti; fece impressione solo con le sue lezioni. Tuttavia, come nel discepolo di Platone, Aristotele, rimane quello che felicemente lo Zeller chiama eredità platonica, e si esprime soprattutto nella dottrina del νοῦς motore del mondo, così anche Plotino deve aver ereditato qualche cosa dal maestro.
Sembra innegabile che appartengano già ad Ammonio, nelle linee più generali, la teoria dell'uno, principio supremo del mondo, superiore al cosmo ideale, e la concezione emanatistica, per cui dall'uno appunto emana il mondo delle idee, indi l'anima, indi la materia.
La notizia di Nemesio, che attribuisce ad Ammonio l'incorporeità dell'anima, s'accorda con la dottrina psicologica plotiniana. L'affermazione di Ierocle, che per Ammonio la dottrina platonica e l'aristotelica siano in sostanza un'unica cosa, può essere esatta solo nel senso, che la concezione del Κόσμος νοητόσ, il mondo ideale di Plotino, trasmessagli da Ammonio, è una ricostruzione tale, che la sua nuova forma sfugge alle critiche aristoteliche.
Nella giovinezza Ammonio, per vivere, trasportava sacchi. Di qui il soprannome Σακκᾶς. Ierocle lo chiamò ϑεοδίδακτος: ammaestrato da Dio, quando il suo principio supremo, l'uno, si era identificato con la divinità, ed era venuto, nella forma plotiniana, ad essere il sostrato della dogmatica cristiana.
Bibl.: Oltre le storie più antiche del Vacherot, del Simon e dello Zeller cfr. von Arnim, Quelle der Überlieferung über Amm. S., in Rhein. Mus., XLII (1887), pp. 276-285; E. Zeller, A. S. und Plotin, in Archiv f. Gesch. d. Philos., VII (1894), pp. 295-312.