AMMONITI
. Popolo che abitava a Oriente del corso inferiore del Giordano e della parte settentrionale del Mar Morto, nel tratto compreso circa tra i torrenti Jabbok al N. e Arnon al S.
Il nome di questo popolo è nell'ebraico biblico Bĕnē-‛Ammōn "figli di Ammon" o in forma gentilizia ‛Ammon "Ammonita"; il nome personale del suo progenitore è Ben-‛Ammī. Nelle iscrizioni assire il nome del popolo è Bīt-Ammānu. Il nome sopravvive in quello di ‛Ammān, l'attuale capitale della Transgiordania.
Una stretta parentela etnografica legava questo popolo con i Moabiti (v.) che gli abitavano più a S., e con gli Ebrei che gli stavano ad Occidente. Secondo la Bibbia, infatti, tanto gli Ammoniti quanto i Moabiti, con i quali sono spesso uniti, traevano origine da Lot, ch'era nipote di Abramo capostipite degli Ebrei. Questa origine è attribuita a un doppio incesto che le due figlie di Lot provocarono su loro stesse dal loro padre, affinché non si estinguesse la propria famiglia; la figlia minore dal suo incesto "partorì un figlio e gli mise nome Ben-‛Ammī: esso è il progenitore degli Ammoniti, fino ad oggi" (Genesi, XIX, 38). Il nome imposto era in relazione con la straordinaria origine del figlio: infatti Ben-‛Ammī significa "figlio del mio parente" (più che del mio popolo, cfr. Vulgata; greco τοῦ γένους μου); un senso analogo ha il nome dell'altro figlio incestuoso, Moab progenitore dei Moabiti. Questa narrazione è interpretata da alcuni critici moderni come simbolica, in quanto rappresenterebbe il ricordo di reali legami etnografici esistenti fra gli Ammoniti e gli Ebrei, deformato però dallo spirito di profonda ostilità reciproca che animava i due popoli. Altri invece continuano a considerarla fondamentalmente storica: e fanno notare in modo particolare come l'unica ragione del comando che Dio dà agli Ebrei di non invadere le terre degli Ammoniti è appunto la consanguineità dovuta alla loro discendenza da Lot (Deuteronomio, II, 19; cfr. II, 9). Ad ogni modo la stretta parentela etnografica è confermata dal confronto delle rispettive lingue: quantunque per gli Ammoniti non si abbiano finora documenti extra-biblici (come per i Moabiti); i nomi di persone e luoghi Ammoniti (e Moabiti) che occorrono nella Bibbia o nei monumenti assiri si riducono facilmente a radici e a formie ebraiche. Anche l'affermazione che il nome di popolo ‛Ammōn non possa etimologicamente derivare dal progenitore Ben-‛Ammī, e che perciò quest'ultimo sia dovuto a una tendenziosa invenzione popolare, non pare sostenibile.
Il territorio occupato dagli Ammoniti era stato da essi conquistato e tolto ad una razza primitiva di giganti, da essi chiamata Zamzummim (Deuter., II, 20-21). Alla loro volta gli Ammoniti furono poi respinti verso Oriente da un'invasione di Amorrei guidati dal re Sehon; costoro tolsero agli Ammoniti una striscia di territorio limitata ad Occidente dal Giordano e dal Mar Morto, e ad Oriente da una linea parallela che doveva passare oltre la città di Hesebon, giacché questa città diventò la capitale del nuovo regno Amorreo di Sehon (cfr. Giudici, XI, 19-22; Numeri, XXI, 25-26). Questa striscia fu poi occupata dagl'Israeliti ed assegnata alle tribù transgiordaniche di Ruben e Gad (Giosuè, XIlI, 15-28). Naturalmente gli Ammoniti non si rassegnarono a questa perdita, e la vagheggiata riconquista di quel territorio fu tra le principali cause della loro continua inimicizia verso gl'Israeliti. Ai tempi dei Giudici gli Ammoniti dettero fastidî agli Israeliti o unendosi ai Moabiti (Giudici III, 13), o anche da soli, riportando però una grave sconfitta da Jefte (X, 7 segg.). Furono di nuovo sconfitti dal primo re israelita, Saul (I Re [Samuele], XI); e forse per questo il re ammonita Nahas trattò benignamente David, allorché costui era perseguitato da Saul (II Re [Sam.] X, 2). Più tardi Hanon, figlio e successore di Nahas, oltraggiò gli ambasciatori di David: il quale perciò gli mosse guerra, e a più riprese batté l'esercito ammonita rafforzato da truppe ausiliari, espugnando infine anche la capitale Rabba (II Re [Sam.], X-XII). Altri scontri fra Ammoniti ed Israeliti avvennero ai tempi dei re Gosafat (II Cron., XX) e Ioatam (XXVII, 5), di cui furono per un certo tempo tributarî, come già erano stati del padre di lui Ozia (XXVI, 8). Anche gli Assiri batterono più volte gli Ammoniti, come appare dai documenti cuneiformi; tuttavia costoro approfittarono delle deportazioni che gli Assiri avevano fatto dal territorio israelitico, per occupare alcune città della tribù transgiordanica di Gad (Geremia, XLIX, 1-6), appagando così la loro antica aspirazione. Quando Gerusalemme fu distrutta da Nabucodonosor e il regno di Giuda annientato, naturalmente gli Ammoniti ne goderono (Ezechiele, XXV, 1-7); fu anche un emissario di Baalis re degli Ammoniti colui che uccise a tradimento Gedalia, il benefico governatore dei Giudei rimasti in paese dopo la deportazione (Geremia, XL, 14; XLI, 2). La loro ostilità si protrasse non solo fino ai tempi di Neemia (Neem., IV, 3-8), ma anche a quelli del risorgimento maccabaico (I Macc., V, 6-8). In quel tempo la loro capitale Rabba era chiamata Filadelfia. All'epoca dei Romani gli Ammoniti passarono sotto il loro dominio, ed erano ancora numerosi a mezzo il sec. II d. C. a detta di Giustino Martire (Dial. cum Triph., 119). Poco più tardi cominciarono a fondersi con le tribù arabe d'oltre Giordano (cfr. Giuseppe Flavio, Ant. Iud., I, 11, 5 e XIII, 9, 1; Origene, in Job, I, 1).
Gli Ammoniti erano famigerati per la loro crudeltà (Amos, I, 13); la loro religione, imperniata sul culto del dio Melek (Milkom, Moloch) non era diversa da quella dei Moabiti e di altri popoli di stirpe semitica.
Bibl.: Per gli scavi recenti che hanno recato notevole luce sulla storia della regione degli Ammoniti, specialmente attorno a Filadelfia, durante il periodo greco-romano, cfr. Publications of the Princeton University Archaeological Expedition to Syria in 1904-1905, Division II, by H. C. Butler, Section A, part. I, Ammonitis. Inoltre Revue Biblique, XXIX (1920), pp. 161-202.