AMMOTRAGO (dal gr. ἄμμος, "sabbia" e τράγος "capra"; pecora dalla criniera; lat. scient. Ammotragus Blyth 1840; fr. mouflon à manchettes; ted. Mähnenschaf; ingl. barbary wild-sheep)
Genere della sottofamiglia dei Caprovini, il quale, oltre a caratteri suoi proprî, mostra caratteri tanto delle vere capre quanto delle vere pecore. Altezza alla spalla quasi un metro. Complessione robusta e piuttosto pesante. Testa piuttosto lunga. Corna bene sviluppate anche nella femmina, massicce, compresse alla punta, divaricate distalmente, curvate a semicerchio verso la nuca, segnate da un distinto solco longitudinale in mezzo alla superficie anteriore e da numerose rughe trasversali. Coda assai lunga, nuda ventralmente, con peli allungati nella metà apicale della superficie dorsale. Manca una barba del mento. Ha una breve e dritta criniera nucale, che si estende fino a metà del dorso; una frangia di lunghi peli dritti alla gola, lungo la linea ventrale del collo, davanti al braccio e attorno all'avambraccio. Ha un paio di capezzoli. Mancano le ghiandole faciali, inguinali o interdigitali, come anche l'emanazione di odore caprino. La colorazione generale è giallastra molto uniforme. Abita con una sola specie, l'Ammotragus lervia Pallas, distinta in 5 sottospecie per la curvatura delle corna e il tono della colorazione, l'Africa settentrionale, dall'Atlante al Sūdān egiziano fino al deserto a sud di Biskra, e i monti vicini a Khartūm. Frequenta in gruppi di 4 o 5 individui luoghi montagnosi e collinosi, riposando di giorno tra le rocce e pascolando di notte nel letto degli uadi e contentandosi di bere ogni 4 o 5 giorni (v. caprovini).
Bibl.: Pallas, Spicil. Zool., fasc. XII, 1777, p. 12; Blyth, in Proc. Zool. Soc., Londra 1840, pp. 13 e 76; Lydekker, Wild Oxern, Sheep and Goats, 1898, p. 226; Pocock, in Proc. Zool. Soc., Londra 1910, p. 862; Rothschild, in Nov. Zool. Tring, XX (1913), pp. 459-460; XXVIII (1921), p. 35.