AMOMO (dal gr. ἄμωμον, nome usato da Dioscoride per una pianta forse di questa famiglia)
Con questo nome s'indica una droga nota fin dall'età dei Greci e dei Romani, fornita dai semi della Elettaria cardamomum (L.) White e Maton, della famiglia delle Zingiberacee. È pianta con fusti fogliferi, formati dalle basi fogliari concentriche, alti 2-3 metri, e con fusti fioriferi portati dallo stesso rizoma, alti 3-6 decimetri. Infiorescenza terminale stretta, spiciforme, interrotta. Ovario infero triloculare con placenta centrale. Calice tubuloso brevemente tridentato, verde. Corolla con petali eretti biancastri. Stame fertile unico con antera quasi sessile senza appendice connettivale; staminodî laterali ridotti a piccoli denti, l'anteriore trasformato in labello lungo 8-18 mm., bianco, venato di azzurro. Cassula globosa giallastra con semi lunghi 4-5 mm., spessi 3 mm., bruni. Cresce spontanea nei boschi dei monti indiani nella parte meridionale della costa occidentale, talora in grande quantità. Gl'indigeni raccolgono i frutti della pianta selvatica prima che comincino le piogge. Il mercato principale dell'amomo è Bombay, ove se ne trafficano 1000 ql. circa all'anno. I semi contengono sino al 5% di olio etereo e anche canfora. È una droga aromatica molto apprezzata in liquoreria.