ANADYR (A. T., 103-104)
Fiume dell'estrema Siberia Orientale, tributario del Mare di Bering, lungo oltre 800 km. Le sue sorgenti sono costituite dai laghi Ivaski, posti sul versante meridionale dei monti dell'Anadyr. Sistema fluviale assai notevole, presenta un ampio bacino, limitato a N. e ad E. dai Monti del Kolima e a S. dai monti Russki, in gran parte pianeggiante e cosparso di tundre, di piccoli laghi e bracci di fiume dalle acque stagnanti. L'Anadyr scorre dapprima impetuosamente, fra due rive rocciose, coperte da una ricca vegetazione di conifere. Presso Markovo entra in pianura, raggiungendo una larghezza di 200-600 m., e in alcuni punti anche di oltre 1 km. Le sue rive sono ora coperte di dense formazioni erbacee, che si mutano a poco a poco in tundre. Lo raggiungono due grossi affluenti, il Main e la Bielaia, ambedue di forte portata. L'alto bacino del Main e quello dell'Aldan, suo affluente, sono noti per la grande abbondanza di foreste. Dopo la confluenza della Bielaia il corso dell'Anadyr si fa sempre più lento, e la larghezza aumenta sino a superare i 6 km., con una profondità da 2 a 4 m., e, nell'ultimo tratto, di 18 m. La foce è ostruita però da una barra. Data la debolezza della corrente, la marea fa sentire i suoi effetti in modo così sensibile da ostacolare la navigazione e da rendere salmastre le acque del fiume per lungo tratto. Dalla fine di settembre alla metà di giugno, l'Anadyr è ingombro dai ghiacci. Se, nella zona più vicina al mare, il bacino dell'Anadyr è occupato da tundre e miseri pascoli, appena sufficienti all'allevamento delle renne, altrove è ricco di riserve forestali, i cui prodotti sono facilmente trasportati lungo il corso del fiume sino al mare.