ANAGNI (III, p. 76)
Del palazzo comunale (tav. XVII) è stato restaurato il lato esterno verso levante, in base a elementi forniti dall'edificio e da un'incisione del Bourgeois (principio del sec. XIX).
Il palazzo, in antichi documenti detto "della Ragione", sorge sopra un grande voltone, sorretto da otto archi di pietra; al piano del voltone si accedeva per una scalinata ora interrata; al superiore, per una scala esterna. Costruttore dell'edificio fu un magister Iacobus, lombardo, che lo compì circa il 1164; ma la graziosa loggetta pensile e le trifore archiacute sono indubbiamente posteriori, forse del tempo di Alessandro IV (1254-1261), anagnino, che restaurò il palazzo danneggiato in una sommossa, secondo le nuove forme gotiche che si diffondevano allora nel Lazio e di cui esso è uno dei più caratteristici esempî. I rimaneggiamenti subiti dall'interno della fabbrica ne rendono il restauro difficilissimo.
Bibl.: G. Caetani, Domus caietana, Sancasciano, Val di Pesa 1927-1933, voll. 2; A. Muñoz, Mon. danteschi a Viterbo e ad Anagni, in Emporium, 1920.