anarcocapitalista
(anarco-capitalista), s. m. e f. e agg. Chi o che concilia ideali anarchici e istanze capitalistiche.
• Chi è favorevole allo statalismo nazionalista di destra dovrebbe pagare con fervore le tasse. Anche chi, a sinistra, è socialista dovrebbe essere lieto di sovvenzionare con le proprie tasche il welfare state. E, a ben pensarci, anche i cattolici centristi dovrebbero contribuire con francescana letizia al Bene comune. Teniamo fuori per ora gli anarco-capitalisti. Essi sono numerosi, qualcuno di loro è anche al governo. Ma per il resto, un po’ tutti i cittadini avremmo motivi sufficienti per non disattendere il meno divertente degli obblighi sociali. (Augusto Cavadi, Repubblica, 6 gennaio 2009, Palermo, p. I) • Dietro la gestione Ulbricht, trovato con quasi 4 milioni di dollari (in bitcoin), c’era la volontà di «creare un sistema di simulazione economica per dare alle persone un’esperienza diretta di un mondo non dominato dalla forza». L’ennesimo corto circuito anarcocapitalista targato Silicon Valley. (Serena Danna, Corriere della sera, 4 ottobre 2013, p. 27, Cronache) • [Murray] Rothbard, come altri anarco-capitalisti, non crede alla buona fede degli Stati e pensa che forse per tutelare davvero la bellezza della natura sia più utile e razionale «privatizzare il chiaro di luna». Non avverrà. È una provocazione, ma serve a ricordare che la proprietà privata è più sensibile al destino della madre Terra rispetto all’indefinito «grande noi». (Vittorio Macioce, Giornale, 2 dicembre 2015, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal confisso anarco- aggiunto al s. m. e f. e agg. capitalista.
- Già attestato nell’Unità del 17 febbraio 1993, p. 18, Cultura (Sergio Benvenuto), nella variante grafica anarco-capitalista.