ANASTASI (dal gr. ἀνάστασις "risurrezione")
Fu detto Anastasi il santuario in onore della Risurrezione fatto erigere circa il 326 da Costantino, per coprire ed onorare il Santo Sepolcro a Gerusalemme. Secondo la tradizione romana per i mausolei imperiali, ebbe forma rotonda. La maestosa cupola poggiava su di un colonnato interno; tra questo e il muro perimetrale era un corridoio per i fedeli, cui corrispondeva al disopra una galleria circolare con colonnine; il perimetro era di circa 38 metri. Nel centro di questa rotonda, isolata dal resto della roccia del monte Calvario, era la Santa Grotta (ἱερὸν ἄντρον), che aveva racchiuso il corpo del Signore, cioè una celletta scavata nel masso, con dentro un letto di pietra: la santa tomba appariva come una specie di torretta elevata sotto la grande cupola. Quasi distrutta dagli arabi, fu poi rerestaurata e rifatta dai Crociati e corrisponde oggi alla basilica del Santo Sepolcro propriamente detta.
Il nome di Anastasis per ricordare sia la Risurrezione del Cristo, sia la risurrezione finale dei morti, venne dato ad altre chiese, in Oriente come in Occidente (Costantinopoli e Ravenna). In quella di Costantinopoli sarebbe stata sepolta, secondo Teodoro il lettore (Hist. eccl., II, 65) S. Anastasia martire: il cui culto fu introdotto a Roma in una chiesa, nota come titulus Anastasiae, che potrebbe esser stata fondata da una matrona di questo nome, o aver modificato così il nome originario di Anastasis.
Bibl.: Eusebio, Vita Costantini, III, cc. 30 segg. ed. J. A. Heikel, Berlino e Lipsia 1902; H. Vincent e F.-M. Abel, Jérusalem, II, fascicoli 1° e 2°, Parigi 1914; H. Guthe, art. Grab, das heilige, ion Realencycl. für protest. Theologie und Kirche, VII e XXIII (Ergänzungen); A. Baumstark, Die Modestianischen und die Konstantinischen Bauten am heil. Grabe, Paderborn 1915. Per Roma, v. L. Duchesne, in Mélanges d'archéol. et d'histoire, VII (1887), p. 389 segg.; H. Grisar, in Analecta romana, I, p. 595 segg.; J. P. Kirsch, in Dict. d'archéologie chrét. et de liturgie, I, ii, col. 1919 segg.