Antipapa, col nome di A. III (Roma 815 circa - ivi 878 circa). Fu riconosciuto papa (855) dai legati dell'imperatore Ludovico II in contrapposizione a Benedetto III, che però nel giro di pochi giorni venne reintegrato nella sua dignità. Perdonato, A. divenne segretario di Niccolò I e di Adriano II, che lo nominò bibliotecario della Chiesa di Roma (867). Assistette all'VIII Concilio ecumenico di Costantinopoli (869).
Nipote di Arsenio, vescovo di Orte, da Leone IV fu creato cardinale (circa 847), poi scomunicato (850) e ridotto allo stato laicale (853) per aver abbandonato la sua sede. Dopo l'elezione di Benedetto III (855) fu riconosciuto papa, a Orte, dai legati dell'imperatore Ludovico II; entrato in Roma, si trovò però di fronte ostili il clero e il popolo, e qualche giorno dopo Benedetto III veniva reintegrato nella sua dignità. Perdonato, fu segretario di Niccolò I ed estensore mirabile delle sue lettere, e di Adriano II, che lo nominò bibliotecario della Chiesa di Roma (867); coinvolto, forse senza colpa, nel delitto di Eleuterio, figlio di Arsenio, che aveva ucciso la moglie e la figlia del pontefice, fu di nuovo ridotto, ma per breve tempo, allo stato laicale nell'868. Nunzio (869) di Ludovico II a Bisanzio, assistette, giocandovi un ruolo politico importante, all'VIII Concilio ecumenico.
Fu uno dei personaggi più colti del suo tempo: tradusse dal greco, tra l'altro, gli atti del VII Concilio (di Nicea) e dell'VIII (di Costantinopoli); i Collectanea (documenti sulla controversia monotelita e il papa Onorio I) e vite di santi. La Chronographia tripartita è compilata sulle opere greche di Teofane, Niceforo di Costantinopoli e Giorgio Sincello. Scrisse probabilmente, almeno in parte, la vita di Nicola I nel Liber Pontificalis (a lungo attribuito interamente a lui). Taluni a torto pensarono che il cardinale ambizioso e ribelle e il segretario e il bibliotecario della Chiesa fossero persone diverse.