Vasil´ev, Anatolij Aleksandrovič
Regista teatrale russo, nato a Danilovka (Penza) il 4 maggio 1942. Laureatosi in chimica presso l'università di Rostov sul Don, ha lavorato come ricercatore a Vladivostok, occupandosi dell'analisi delle acque, ma nel 1968, seguendo la sua passione per il teatro, sotto la guida di A. Popov e M. Knebel´ (allieva e collaboratrice di K. Stanislavskij) V. iniziò gli studi all'Istituto di stato per il teatro (GITIS) di Mosca, dove nel 1972 ha allestito Skazki starogo Arbata (Favole del vecchio Arbat) di A.N. Arbuzov. Diplomatosi in regia, entrò poi nella compagnia del Teatro d'Arte di Mosca (MChaT), con la quale ha esordito con Solo dlja časov s boem (A solo per orologio a pendolo) di O. Zagradnik (1973).
Nel 1977, su invito di Popov, V. entrò a far parte della nuova équipe di registi del Teatro Stanislavskij di Mosca. Il successo giunse nel 1978 con la prima versione di Vassa Železnova di M. Gor´kij e nel 1979 con Vzroslaja doč´ molodogo čeloveka (La figlia adulta di un uomo giovane) di V. Slavkin: è proprio con questo testo che il regista ha affrontato per la prima volta la drammaturgia della Novaja Volna (la nouvelle vague russa). Attorno a V., inoltre, si formò un gruppo di attori con i quali il regista ha continuato a lavorare negli anni successivi. Nel 1981 ha iniziato a esercitare l'insegnamento presso l'Istituto statale della cinematografia (GIK) e il GITIS; alla fine dello stesso anno ha rimesso in scena Vassa Železnova al Teatro Taganka, dove il suo gruppo, 'cacciato' dal Teatro Stanislavskij, era stato accolto da J. Ljubimov. Sempre al Taganka, nel 1982, V. iniziò le prove di Cerceau, la nuova pièce di Slavkin, che venne giudicata nel 1985 il miglior allestimento della stagione e che ha rivelato il regista alla critica occidentale. Nel 1986 V. è diventato direttore e principale regista della Scuola d'arte drammatica (Škola dramatičeskogo iskusstva), un organismo con struttura e funzioni del tutto nuove nell'allora Unione Sovietica: nessuna differenza gerarchica tra i vari attori; possibilità di dedicarsi alla preparazione di uno spettacolo o tenere un seminario, in un'effettiva interscambiabilità di compiti e responsabilità. In seguito, nel 1988 V. è stato per la prima volta in Italia con Sei personaggi in cerca d'autore, una serie di variazioni sul capolavoro pirandelliano che è forse la sua opera migliore e gli ha procurato grande fama in Occidente negli anni successivi, sull'onda della riscoperta del teatro dell'ex Unione Sovietica dopo la caduta del muro di Berlino. Nel 1992 V. ha messo in scena Maskarad di M. Ju. Lermontov alla Comédie Française; nel 1994 a Budapest Djadjuškin son (Il sogno dello zietto), da Dostoevskij; nel 1996 a Weimar Pikovaja dama (La dama di picche) di Čajkovskij; nel 1997 Le lamentazioni di Geremia (dall'Antico Testamento). Oltre a laboratori internazionali, dal 1995 la Scuola di V. porta in tournée, più che spettacoli finiti, studi e schizzi, fra cui Amphitryon di Molière e Kamennyj gost´ (Il convitato di pietra) da A. Puškin. Significativi, per la comprensione della poetica di V., ma deludenti nei risultati sono stati altri lavori su Pirandello, come il progetto Ciascuno a suo modo realizzato in Italia in forma laboratoriale, dal 1990 al 1993.
bibliografia
Un regista: Anatolij Vasil´ev, in Patalogo, 1988, 1, pp. 187-91.
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F. Quadri, Visto da Ovest. Dalla Russia con amore, in Patalogo, 1989, 12, pp. 224-28.
F. Sepe, I "Sei personaggi" di Anatolij Wassiljew, in Sipario, genn.-febbr. 1989, pp. 45-46.
Anatolij Vasil´ev, in Patalogo, 1990, 13, pp. 204-05 e 240-45.
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