ANAUNI
Così si chiamava il popolo che lasciò il nome alla valle di Non, nel Trentino, da esso abitata. Tolomeo (III, 1, 28) nomina la loro capitale 'Αναύνιον. È molto dubbia la loro origine (v. anaunia). Come risulta dalla cosiddetta tavola di Cles ad essi e ai finitimi Sinduni e Tulliasses Claudio nel 46 d. C. concesse, in parte, la cittadinanza romana, della quale già usavano (Corpus Inscr. Lat., V, 5050), e li aggregò al municipio di Tridentum (Trento). Che dei benefici di questa cittadinanza gli Anauni da tempo godessero, è dimostrato dagli impieghi civili e militari a cui abitanti della valle di Non erano stati ammessi. Effettivamente ai primi tempi dell'Impero gli Anauni dovevano aver raggiunto un grado notevole di civiltà. Anauni, Tulliassi e Sinduni non sono nell'iscrizione della Turbia. (Plinio, Nat. hist., III, 137; Corpus Inscr. Lat., V, 7817).
Bibl.: G. Oberziner, Le guerre di Augusto contro i popoli alpini, Roma 1900; E. Pais, in Dalle guerre puniche a Cesare Augusto, II, Roma 1921; H. Nissen, Italische Landeskunde, Berlino 1883, II, p. 210.