anca
Regione anatomica (lat. scient. coxa) che corrisponde alla porzione laterale e postero-laterale della radice dell’arto inferiore. L’a. è costituita da un’impalcatura scheletrica (parte laterale del bacino con l’acetabolo, estremità superiore del femore) e dalle parti molli che la rivestono. Tra queste si possono ricordare l’abbondante tessuto adiposo sottocutaneo, i muscoli glutei, il muscolo tensore della fascia lata, il muscolo piriforme, il muscolo otturatore interno, i gemelli e, infine, il quadrato del femore.
L’articolazione dell’a. (o articolazione coxo-femorale) unisce il femore all’osso iliaco: è costituita dalla testa del femore e dall’acetabolo, la cui cavità è ingrandita da un cordone fibro-cartilagineo (cercine cotiloideo) disposto a guisa di cornice sul contorno della cavità stessa. Mezzi di unione delle parti ossee sono il legamento capsulare (capsula articolare), rinforzato esternamente da fasci fibrosi più o meno differenziati (legamenti) e da un legamento intra-articolare (legamento rotondo) che unisce la testa del femore all’incisura dell’acetabolo.
Tra le numerose malformazioni e malattie che colpiscono l’a., la più frequente è la lussazione congenita, verosimilmente connessa a un’esagerazione del normale atteggiamento in flessione dell’a. fetale o all’insufficiente sviluppo del tetto dell’acetabolo. La cura si attua operatoriamente (artroplastica) o in maniera incruenta (riduzione della lussazione e successiva contenzione mediante tutore ortopedico). La patologia dell’a. comprende, tra l’altro la coxa vara e la coxa plana, le sinoviti e le artriti, l’artrosi, le lesioni traumatiche (lussazioni, fratture, ferite). Le lussazioni, più frequenti nell’adulto, hanno luogo in seguito a traumi di notevole intensità. La testa femorale, sollecitata dall’azione traumatica e dalla trazione dei legamenti e delle inserzioni muscolari, assume nuovi rapporti. Essa può spostarsi in alto (lussazione sopracotiloidea), in basso (lussazione sottocotiloidea), medialmente, con frattura del fondo dell’acetabolo (lussazione centrale). Più frequenti sono gli spostamenti in avanti (lussazione precotiloidea) e indietro (lussazione retrocotiloidea). Il trattamento consiste nella riduzione, per lo più incruenta, della testa femorale e nell’immobilizzazione con apparecchio gessato. Le fratture possono essere a carico del bacino e del femore.