ÖSTERLING, Anders Johan
Poeta svedese, nato a Hälsingborg il 13 aprile 1884.
Redattore letterario dello Svenska Dagbladet (v. la raccolta di articoli Dagens gärning, Fatti del giorno, 1920-26), autore di saggi critici vari (Människor och landskap, Uomini e paesaggio, 1910; Tidstämningar, Impressioni del tempo, 1924) e monografie (K.A. Melin, 1920; C.A.- Hagberg, 1921) e suggestive descrizioni d'ambiente (Levant. Skildringar frän en medelhavsresa, Oriente, descrizioni di un viaggio nel Mediterraneo, 1924; Nicolovius och Söderslatt, N. e la piana della Scania meridionale, 1925), è soprattutto un lirico, il quale ha ripreso e continua quella tradizione umanistica che è stata sempre una delle più decisive forze formatrici dello spirito svedese. Uomo di cultura europea, ha tradotto da varie lingue: da Lorenzo de' Medici al Carducci, dal Blake allo Shelley, dal Baudelaire al Mallarmé, da Goethe a George (Frönder och främlingar, Affini ed estranei, 1912). Già nelle prime raccolte (Preludier, Preludî, 1904; Offerkransar, Ghirlande votive, 1905; Hälsningar, Saluti, 1907; Årets visor, Le melodie dell'anno, 1907), un istintivo senso della bella forma s'impone all'abbondante spontaneità delle melodie e delle effusioni liriche. E lo stesso senso della forma è l'intima forza che dà coesione e spesso un contenuto e quasi compresso calore alle più pensose liriche del gruppo seguente (Blommande träd, Alberi in fiore, 1910; Facklor i storimen, Fiaccole nella tempesta. 1913; Sanger i krig, Canti in tempo di guerra, 1917), dove il sentimento della problematica della vita si è fatto più intenso e la considerazione della realtà più pesante, cosicché, di tratto in tratto, un libero slancio della fantasia appare come una liberazione. Visioni d'Italia, immagini mitiche di paesaggio classico, già da Offerkransar in poi, sembrano perciò sorgere spontanee dal fondo di questa poesia, la quale nell'interiore acquietamento di una contemplazione ricca di esperienza sensitiva ma serena, trovò infine il tono spirituale che più profondamente risponde alla sua congenita tendenza verso la visione calma e armoniosa e la riposata purità del canto (Idyllernas bok, Libro degli idillî, 1917; De sju strängarna; Le sette corde, 1922; Jordens heder, Onor della terra, 1927; Tonen från havet, Canti dal mare, 1933). Dal 1919 l'O. è uno dei diciotto membri della "Svenska Akademi".
Opere: Samlade Dikter, voll. 4, Stoccolma 1925.
Bibl.: C. A. Bolander, Svenska diktare just nu, II, Stoccolma 1916; E. Hedén, Litteraturkritik, II, ivi 1927; F. Böök, Resa kring svenska Parnassen, ivi 1928.