ANDORNO CACCIORNA (A. T., 20-21)
CACCIORNA Comune della provincia di Vercelli. Il centro capoluogo è situato a 544 m. s. m., nell'alta valle del Cervo, sulla ferrovia Biella-S. Paolo Cervo, ed ha 2156 ab. (1921). Vi fioriscono l'industria tessile, rappresentata da notevoli stabilimenti che dànno lavoro a più migliaia di operai, e le industrie dei mobili e dei cappelli. Andorno è pure un'importante stazione balnearia, con grandiosi stabilimenti idroterapici e begli alberghi. Una specialità del luogo è il ratafià, liquore fabbricato con piccole ciliege nere, che si producono nella valle. Biella, che dista 5 km., è unita ad Andorno da una ferrovia economica che prosegue sino a Balma, toccando Sagliano Micca, dove nacque l'eroico minatore Pietro Micca (v.).
Andorno è uno dei più antichi centri abitati del Biellese. Nel 1000 dall'imperatore Ottone III fu donato con tutta la valle a Leone, vescovo di Vercelli. Sostenne aspre lotte con Biella per sottrarsi alla sua supremazia, che però dovette riconoscere per sentenza di Claudio Seissel, luogotenente generale del duca di Savoia (1448). Nel 1351 il vescovo di Vercelli Giovanni dei Fieschi, genovese, vi costruì un castello, dal quale derivò il nome del casato Fieschi Andorni o Adorni. Ad Andorno nacque Bernardino Galliari, celebre pittore del sec. XVIII, che insegnò a Torino, ove lasciò molti quadri, e decorò la chiesa di S. Edvige a Berlino (1773). Nell'archivio comunale di Biella vi sono alcune copie degli Statuti di Andorno (sec. XVII). Per le lotte con Biella cfr. la Cronaca di Giacomo Orsi pubblicata da P. Vayra (Biella 1890). Andorno possiede una notevole chiesa parrocchiale (S. Lorenzo) del sec. XV, con campanile della stessa epoca: nell'interno della chiesa vi sono affreschi e terrecotte del sec. XVI, un'acquasantiera del sec. XIII e un pulpito intagliato del sec. XVI.
Il comune ha una superficie di 3,68 kmq. e una popolazione di 3245 ab. (nel 1734, ab. 1313; nel 1774, ab. 2457; nel 1839, ab. 1702; nel 1881, ab. 2715; nel 1901, ab. 3122; nel 1911, ab. 3286).