Uomo politico ungherese (n. 1922 - m. Budapest 1999); aderì giovanissimo al comunismo; eletto deputato nel 1949, nell'apr. 1955 fu nominato presidente del Consiglio in sostituzione di I. Nagy. Nel luglio 1956, dopo la caduta di M. Rákosi, annunciò una serie di misure intese a eliminare molte restrizioni dei diritti politici introdotte nel periodo rakosiano e a rilanciare l'attività economica (piano quinquennale 1956-60). Travolto dall'insurrezione del 24 ott. 1956, fu processato (1959) e condannato per "cospirazione contro lo stato". Liberato, passò a dirigere l'Istituto di sociologia di Budapest, carica da cui fu esonerato (1968) per aver protestato contro l'invasione della Cecoslovacchia. Fino al 1973 insegnò economia all'univ. di Budapest. Fra le opere ricordiamo: Élet egj eszme árnjékában ("Una vita all'ombra di un'idea", 1985).