BEAUNIER, André
Romanziere e critico francese nato a Évreux il 22 settembre 1869, morto a Parigi il 10 dicembre 1926. Dopo aver esordito con un quadro di costumi alla fine del secolo (Les Dupont-Leterrier, Histoire d'une famille pendant l'Affaire, 1900), richiamò su di sé l'attenzione con un romanzo a sfondo di satira politica (Le roi Tobol, 1905; ristampa 1921). Con i delicati saggi sui poeti simbolisti, raccolti ne La poésie nouvelle (1902), s'era già affermato come critico; e, fra romanzi (La fille de Polichinelle, 1909; L'homme qui a perdu son moi, 1911 ecc.) e cronache di viaggio (Le sourire d'Athena, 1911 ecc.), continuò poi, per un ventennio, tale sua attività sui maggiori quotidiani e sulla Revue des deux mondes (v. le raccolte Éloges, 1909; Les Idées et les hommes, 3 serie, 1913-16). Dopo la guerra, si diede alla composizione di romanzi di tono leggero, malinconico, sorridente, dove alla levità della materia si accorda la levità dello stile (Sidonia ou le malheur d'être jolie, 1919; L'amour et le secret, 1920; Suzanne et le plaisir, 1921; Les folies amoureuses, 1925 ecc.). E con la stessa levità di mano e sottigliezza accorta di psicologia sono anche tracciati i molti profili storico-letterari che sono forse la sua opera più viva: sia quelli di più vecchia data (Trois amies de Chateaubriand, 1910; Visages de femmes, 1913; Figures d'autre fois, 1917); sia quelli più recenti e più ampî (La jeunesse de Madame de Lafayette, 1921; Le roman d'une amitié, e Sur Madame de Beaumont, 1924; La vie amoureuse de Madame de Lespinasse, 1925): particolarmente felici sono i due volumi su Joubert (La jeunesse de Joseph Joubert, 1918; Joseph Joubert et la Révolution, 1919), nei quali la figura del pensoso e sensitivo moralisia è evocata suggestivamente con larga informazione storica e penetrante novità d'indagine.