CHAMSON, André
Scrittore francese, nato a Nîmes (Gard) il 6 giugno 1900. Di antica famiglia protestante, trascorse l'infanzia nei paesi del massiccio dell'Aigoual (Cévennes), compì gli studî liceali ad Alès e a Montpellier, quelli universitarî all'École des Chartes. Dapprima bibliotecario alla Nazionale, l'interesse per l'archeologia e la storia dell'arte lo spinsero ad entrare nel personale delle Belle Arti (1933). Nel 1936 fondò e diresse il giornale Vendredi; durante la guerra fu comandante di battaglione, poi si distinse nella resistenza. Dal 1945 soprintendente del museo parigino del Petit-Palais, dal 1957 accademico di Francia, dal 1959 direttore generale degli archivî francesi.
La sua operosità letteraria si estende dalla narrativa alla poesia (Compagnons de la Nuée, 1930), al teatro (On ne voit pas les coeurs, 1952), alla saggistica, alla storiografia. L'origine montanara detta ai suoi primi romanzi una rude moralità, cui però corrispondono sentimenti piuttosto generici e un tipeggiamento alquanto sommario dei personaggi: Roux le bandit (1925); Les hammes de la route (1927); Le crime des justes (1928). I successivi romanzi, Héritage (1932), L'année des vaincus 1934), La galère (1939) affrontano il tema delle conseguenze umane del macchinismo industriale e il riaccendersi della tensione franco-tedesca con il riarmo della Renania. I problemi politici sono al centro anche di Quatre mois (1940) e di Le puits des miracles (1943), violenta requisitoria contro i collaborazionisti, mentre L'homme qui marchait devant moi (1947) presenta un quadro dell'inerzia morale dell'uomo d'oggi. In La neige et la fleur (1951) l'anziano protagonista, pur fra tante delusioni, sa trovare l'accordo con la giovinezza. Non molto felici i più recenti tentativi di accostamento ai modi surrealistici (Le garçon, la fille et la bête, 1951; Le chiffre de nos jours, 1954).
Della produzione saggistica, oltre a due libri ancora giovanili sulla storia (L'homme contre l'histoire, 1927 e Clio ou de l'histoire, 1930) sono notevoli Rien qu'un témoionage (1937), sulla guerra di Spagna, e i Fragments d'un liber veritatis (1946).
Bibl.: M. Martin du Gard, À propos du "Crime des justes": A. Ch., in Les Nouv. Littéraires, XII (1928); P. Brodin, in Maîtres et témoins de l'entredeux-guerres, Montréal 1943; V. Goedorps, in Figures du temps, Parigi 1943; E. Bendz, A. Ch., un aspect récent de son oeuvre, ivi 1952.