MARTINET, André
Linguista francese, nato a Saint-Albandes-Villards, in Savoia, il 12 aprile 1908. Ebbe il primo insegnamento di fonologia all'Ècole pratique des hautes études, dal 1938, e insegnò alla Columbia University (1947-55) prima di essere nominato nel 1955 alla cattedra di linguistica della Sorbona; partecipò all'elaborazione delle teorie della Scuola di Praga, diede la sua impronta scientifica a due riviste di prestigio internazionale, Word e La linguistique che ha fondato e dirige.
Una delle figure di maggior rilievo nel campo degli studi fonologici, sincronici e diacronici, ha dato importanti contributi anche alla linguistica generale. La sua teoria viene qualificata come "funzionale", in opposizione a quelli che egli considera eccessi di astrazione e di formalizzazione della linguistica strutturale e trasformazionale. Le sue ricerche, attente alla concretezza dei fatti linguistici, contemperano in una feconda sintesi le esigenze della linguistica storica e di quella strutturale.
Opere principali: La gémination consonantique d'origine expressive dans les langues germaniques, Copenaghen 1937; La prononciation du français contemporain, Parigi 1945; Économie des changements phonétiques, Berna 1955 (trad. it. Economia dei mutamenti fonetici, Torino 1968); Éléments de linguistique générale, Parigi 1960 (trad. it. Elementi di linguistica generale, Bari 1966); A functional view of language, Oxord 1962 (trad. it. La considerazione funzionale del linguaggio, Bologna 1965); Évolution des langues et reconstruction, Parigi 1975.