ANGIULLI, Andrea
Nato a Castellana (Bari) il 12 febbraio 1837, morì a Roma il 2 gennaio 1890. Dal 1872 al 1876 fu professore di pedagogia nell'università di Bologna, dal 1876 alla morte in quella di Napoli, dove, morto il Fiorentino, insegnò pure per un paio d'anni filosofia teoretica. Tempra austera di educatore e di pensatore, deve essere annoverato, accanto al Cattaneo e all'Ardigò, fra i più insigni maestri e iniziatori del positivismo italiano. Dalla cattedra e dai libri ha proclamato e difeso con vigoria e inesorabile coerenza i principi dello scientismo laicistico, che si può dire abbia dominato quasi incontrastato in Italia dal 1870 circa agli albori del nuovo secolo. L'opera sua però, come l'opera di tutti i positivisti italiani, appartiene piuttosto alla storia della pubblicistica che a quella della speculazione filosofica. Il suo positivismo ha un notevole significato nella storia della cultura italiana come reazione allo spiritualismo bolso e teologizzante che, esauritasi la vena speculativa dei Galluppi, dei Rosmini, dei Gioberti, imperversò in Italia, non peritandosi di contrapporre alla poderosa affermazione dell'immanenza e dell'assolutezza dello spirito, cui era pervenuto il più maturo pensiero scientifico europeo, un platonismo esangue e inconsistente, senza radici nella nostra tradizione filosofica. Ma l'Angiulli, come gli altri positivisti, si limitò a contrapporre al vuoto dommatismo platonizzante il dommatismo ingenuo della coscienza empirica volgare, rivelando così la scarsa comprensione storica della rivoluzione kantiana e una radicale incapacità a risolvere il problema propostosi.
Le opere principali dell'A. sono: La filosofia e la ricerca positiva (1868); Quistioni di filosofia contemporanea (1873); La pedagogia, lo Stato e la famiglia (1876); La filosofia e la scuola (1888). Diresse pure due riviste, la Rivista critica di scienze, lettere ed arti (1871), di cui videro la luce solo pochi numeri, e la Rassegna di opere filosofiche, scientifiche e letterarie, dal 1881 alla morte.
Bibl.: G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, II, I positivisti, Messina 1921; F. Orestano, Angiulli, Roma 1907; S. Caramella, Studî sul positivismo pedagogico, Firenze 1921.