Angiulli, Andrea
Pedagogista e filosofo (Castellana, Bari, 1837 - Roma 1890). Dopo essersi laureato all’università di Napoli, proseguì i suoi studi a Berlino, Parigi e Londra dove venne in contatto con gli ambienti del positivismo europeo. Tornato in Italia, nel 1868 pubblicò La filosofia e la ricerca positiva in cui delineava con chiarezza una concezione evoluzionistica della natura e valorizzava il ruolo della scienza nello sviluppo sociale. Questi principi furono ripresi ne La filosofia positiva e la pedagogia, la prolusione pronunciata quando ottenne la cattedra di Pedagogia all’università di Bologna, che può essere considerata l’atto di nascita della pedagogia positivista italiana. Professore di Pedagogia dal 1872 al 1876 a Bologna, e dal 1876 alla morte a Napoli, dove insegnò anche Filosofia teoretica, Angiulli era profondamente convinto che un’educazione popolare, laica e scientifica fosse lo strumento fondamentale per la costruzione dell’identità nazionale e per la soluzione della questione sociale. Insisteva infatti su uno stretto legame tra pedagogia e politica e, nella sua opera più importante, La pedagogia, lo stato e la famiglia (1876), scriveva: «La pedagogia e la politica si compiono insieme [...]. La pedagogia è la politica che, pigliando le mosse dall’individuo, ha per iscopo la società, e la politica è la pedagogia che dalla società si indirizza all’individuo».