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ARDITI, Andrea

di Marco Chiarini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
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ARDITI, Andrea (Andrea di Ardito)

Marco Chiarini

Fiorentino, operoso nel sec. XIV, ritenuto uno dei primi orefici che abbia introdotto a Firenze, nella sua arte, l'uso dello smalto francese.

Egli dovette specializzarsi in questo tipo di decorazione, poiché esso risulta costantemente impiegato nelle sue opere, sia in quelle ancora sussistenti, sia in quelle ricordate dalle fonti. Da un inventario del Tesoro del duomo fiorentino (1418) si rileva, infatti, che allora quella fabbrica possedeva diverse oreficerie dell'A., e tra le altre un calice d'argento con smalti rappresentanti figure di santi, del 1331, e un altro con le insegne di S. Zanobi,oltre a una patena con l'Ascensione di Cristo, a smalto. Tali opere sono andate perdute; ma, in S. Maria del Fiore, è ancora conservato il busto-reliquiario, con mitria relativa, di s. Zanobi, in argento parzialmente dorato, pietre e smalti, firmato "Andreas Arditi de Florentia me fecit", del 1331: esso venne erroneamente riferito dal Vasari a Cione Aretino, orafo. Un calice d'argento dorato, ornato di smalti e recante la medesima iscrizione, venne venduto nel 1893 a Parigi, assieme ad altri oggetti della coll. Spitzer, alla quale era pervenuto dalle coll. Debruge-Dumesnil e Soltykoff. Si crede di poterlo identificare con altro calice analogo, oggi al Victoria and Albert Muscum di Londra. Nel 1338 l'A. è ancora ricordato in un libro di conti dell'Arte dei mercanti, o di calimala, per aver eseguito, su ordinazione dell'Arte, una croce d'argento destinata alla chiesa di S. Miniato al Monte (Firenze).

Discordanti i giudizi sull'arte dell'A., che ebbe certo 'parte rilevante nella diffusione della tecnica francese dello smalto, verso il terzo decennio del Trecento: il Toesca giudica gli smalti dei busto di S. Zanobi c disegnati goticamente quasi alla senese", ma privi della e sottigliezza propria agli smalti di Ugolino di Vieri ", mentre il busto stesso * èmodellato con durezza che poco si accorda con la voluta individualità del volto ". Per F. Rossi, invece, a una * sobrietà decorativa... propria dell'arte fiorentina" si accompagna "l'incisiva plasticità del volto" e la "raffinatezza del disegno degli smalti". Ma, in effetti, l'opera appare piuttosto rigida e frammentaria rispetto ad altri esempi coevi, sia francesi: sia italiani.

Fonti e Bibl.: G. Vasari, Le Vite... con nuove annotaz. e commenti di G. Milanesi, I, Firenze 1878, p. 11; G. Richa, Notizie istoriche delle, chiese fiorentine, divise ne' suoi quartieri "" vi, Fìrenze 1757, p. 181; L. Cicognara, Storia della scultura.... III, Prato 1823, pp. 432 s.; A. Darcel La collection Soltykoff, in Gazette des-Beaux-Arts:X (1861), p. 222; M. J. Labarte, Histoire des Arts Industriels..., II, Paris 1873, p. 68 s.; E Molinier, Dict. des Emailleurs,Paris 1885, p. 9: Catalogue des Objets d'Art..., Collection Spitzer, i: Paris 1893, p. 51 S. (n. 288); A. Venturi, Storia dell'arte italiana, IV, Milano 1906, p. 917; P. Toesca, Il Trecento,Torino 1951, p. 902; F. Rossi, Capolavori d'oreficeria italiana, dall'XI al XVIII secolo, Milano 1956, jpp. 15, 18; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p.449; Enciclopedia Italiana, IV, p.141.

Vedi anche
Firenze Comune della Toscana (102,4 km2 con 364.710 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e della regione, situato a un’altezza media di 50 m s.l.m., all’estremità sud-orientale di un bacino intermontano, percorso dall’Arno, nel quale sorgono altre due importanti città: Prato e Pistoia. Il fiume, che divide ... Lorenzo Ghibèrti Ghibèrti, Lorenzo. - Scultore, orafo, architetto, pittore e scrittore d'arte (Firenze 1378 - ivi 1455). Educato nella bottega del patrigno, l'orafo Bartolo di Michele, si firmò Lorenzo di Bartolo, finché nel 1444 riprese il nome paterno (Lorenzo di Cione). Nel 1401, la sua formella del Sacrificio di ... oreficeria L’arte di lavorare i metalli nobili e le pietre preziose per farne gioielli, oggetti d’ornamento, d’arredamento o di culto. 1. Tecniche di lavorazione I metalli che sono impiegati nella fabbricazione degli oggetti di oreficeria sono oro, argento e platino. Il platino è sempre usato puro; l’oro e l’argento ... smalto anatomia smalto dentario Tessuto che ricopre la corona del dente come un cappuccio; negli organismi superiori, è il tessuto più duro e più mineralizzato. Deriva dagli ameloblasti dell’organo dello smalto, formazione che, come abbozzo epiteliale, si sviluppa dal margine libero della lamina dentaria dell’embrione ...
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  • BIOGRAFIE in Arti visive
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    Enciclopedia on line
    Orefice e smaltatore fiorentino (sec. 14º), autore del busto reliquiario in argento di s. Zanobi, e relativa mitria con figure di santi smaltate nei medaglioni (1331), nel duomo di Firenze, e di un calice d'argento dorato con smalti conservato nel Victoria and Albert Museum di Londra.
  • ARDITI, Andrea
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Orefice e smaltatore fiorentino del sec. XIV, autore del busto reliquiario in argento di S. Zanobi e della mitra con figure di santi smaltate nei medaglioni (1330), conservati nel Duomo di Firenze, che possedeva pure un tempo due suoi calici argentei, uno con decorazione analoga, del 1331, e un altro ...
Vocabolario
àlbero di sant’Andrèa
albero di sant'Andrea àlbero di sant’Andrèa locuz. usata come s. m. – Pianta della famiglia delle ebenacee (Diospyros lotus), nota anche con i nomi di legno santo, loto falso, loto d’Egitto, guaiaco falso; originaria dell’Asia, ha foglie...
ardito
ardito agg. e s. m. [der. di ardire1, o più prob. dal fr. ant. hardi, che ha la stessa origine dell’ital. ardire1]. – 1. agg. a. Riferito a persona, che ha ardire, come qualità e comportamento abituale, o che intraprende con ardire un’opera,...
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