ARZRUNI, Andrea
Cultore valentissimo degli studî mineralogici e cristallografici. Discendente da famiglia principesca armena, che resse il principato autonomo di Vaspurakan sul lago di Vān per più di cinque secoli, fino alla conquista del principato stesso compiuta da Solimano il magnifico; nacque a Mosca il 27 novembre 1847. Recatosi da giovane a studiare in Germania, quivi svolse tutta la sua brillante attività scientifica e morì il 22 settembre 1898 in un sanatorio nei pressi di Aquisgrana, nella cui scuola politecnica fu professore. Allievo del chimico Bunsen a Heidelberg e poi del cristallografo Groth a Strasburgo, fu prevalentemente un cristallografo chimico e, oltre a varie originali ricerche in questo campo, riassunse e coordinò le conoscenze raggiunte dalla scienza al suo tempo nell'opera Physikalische Chemie der Krystalle (1903), che, nel momento in cui fu scritta, fu giudicata di grande importanza. Si deve a lui la scoperta dei minerali Grodeckite, Uthaite e Manganotantalite, e con le sue ricerche sulla Nefrite e sulla Giadeite portò il soccorso di accurati e precisi metodi d'indagine scientifica alla soluzione di importanti problemi dibattuti fra i cultori della preistoria circa la provenienza dei primi materiali litici usati dall'uomo.