BERGONDI, Andrea
Operoso a Roma nel sec. XVIII, se ne ignorano le date di nascita e di morte. Si sa solo che in data 3 ag. 1760 venne eletto accademico di San Luca e che prese possesso della dignità accademica il giorno 7 del successivo mese di settembre. Secondo l'usanza, il B. fece dono alla chiesa accademica di una cedola di trenta scudi. Venne eletto "principe" (presidente) della stessa Accademia in data 4 genn. 1767; venne confermato nella carica anche per il successivo anno 1768, e ancora nel 1772 e 1778. Seguendo la tradizione, il B. fece dono, più volte, di oggetti sacri d'argento alla chiesa accademica (reliquario, attrezzatura per l'altare, piedistallo con angeli, ecc.).
A proposito delle elezioni del B. alla massima carica accademica, il Missirini dice testualmente: "Era il Bergondi scultore mediocre, anzi plastico potrebbe appellarsi, che le poche cose ch'ei fece, il più delle volte in istucco le operò. Possedette tuttavia all'ultimo grado quello che chiamano talento d'intrigo, e con questo mezzo ai primi onori dell'Accademia salì fino ad esserne gridato Principe, ed occuparne per più anni la dignità… Ciò malgrado alcuna buona cosa fece a favore dell'Accademia, e la Sagrestia della Chiesa di S. Martina di alcuni arredi sacri donò… Sotto il suo reggimento cominciò ad avere effetto la generosa disposizione Balestra, e li premi capitolini di che furono onorati li giovani artisti nell'anno 1768 furono ordinati sui fondi di quel liberalissimo Mecenate dell'Arti…".
Del B. si conoscono e si conservano a Roma fra le altre le seguenti opere: sculture dentro e fuori la chiesa della SS. Annunziata dell'Arciconfraternita di S. Spirito in Saxia; nel museo di Villa Borghese, nella Sala dell'Ermafrodito, il letto sul quale giace il figlio di Mercurio e di Venere; il bassorilievo con Agrippa che ordina la costruzione dell'acquedotto nella fontana di Trevi, mentre quello con la Vergine Trivia che indica ai soldati assetati la sorgente,
attribuito al B. ancora da A. Schiavo, è di G. B. Grossi (cfr. C. D'Onofrio e la recensione di I. Faldi, in Bollett. d'Arte,
XLIII (1958), pp. 391 s.).
Bibl.: Roma, Accademia Naz. di S. Luca: Archivio storico, subvoce; P. Zani, Encicl. metodica… delle Belle Arti, III, 1, Parma 1820, p. 230; M. Missirini, Memorie per servire alla storia della Romana Accademia di S. Luca…, Roma 1823, p. 254; L. Moroni, Diz. di erudizione storicoecclesiastica, XXV, Venezia 1844, p. 177; XLIX, ibid. 1848, p. 292; C, ibid. 1860, p. 226; A. Schiavo, La Fontana di Trevi e le altre opere di Nicola Salvi, Roma 1956, p. 123 (con riproduzione); A. Riccoboni, Roma nell'arte. La scultura nell'Evo moderno, dal Quattrocento a oggi, Roma 1942, pp. 147, 311 s.; C. D'Onofrio, Le fontane di Roma, Roma 1957, p. 261, n. 74; R. Wittkower, Art and architecture in Italy…, Harmondsworth 1958, p. 202; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon. III, p. 413.