Andrea Bonello
Originario di Barletta, A. ("Andreas de Barulo") dovette formarsi a Napoli, nel cui Studio fu maestro di diritto. Per quanto sia stato supposto che egli abbia ricevuto tale incarico da Federico II al momento della fondazione dell'Università, non c'è alcuna fonte che documenti tutto ciò e anzi la più antica testimonianza che attesti la presenza di A. nello Studio risale al 1268. La notizia fornita da Luca da Penne che vorrebbe A. "patronus fisci" dell'imperatore, presente nella Curia di Capua nel 1220, e ispiratore della costituzione Cum concessiones potrebbe riguardare non A., ma piuttosto Andrea da Capua (su ciò, si v. F. Liotta, Bonello, Andrea, in Dizionario Biografico degli Italiani, XI, Roma 1969, pp. 776-777).
Nel 1269 appare quale "rector Neapolitanii Studii", e dopo il 1271 nessun documento fornisce più testimonianza della sua attività.
Così come è del tutto incerta la data della sua nascita, poco o nulla si sa della sua morte, che dovette avvenire prima del 1289.
Per quanto riguarda la sua notevole attività scientifica, A. scrisse:
a) glosse al Digesto e al Codice di Giustiniano, legate alla didattica, di cui pochi esemplari sono editi in Iuris interpretes saec. XIII curantibus scholaribus Leidensibus duce E.M. Meyers, Neapoli 1925, pp. 162-168, e un paio, per mano di G. D'Amelio, in Quaestiones di giuristi napoletani in due manoscritti vaticani del Digestum Vetus e del Codex, in Studi sulle quaestiones civilistiche disputate nelle Università medievali, Catania 1980, pp. 25 s. La presenza di glosse inedite in taluni ulteriori manoscritti è segnalata da D. Maffei, Qualche postilla alle ricerche di E.M. Meijers sulle scuole di Orléans, Tolosa e Montpellier, "Tijdschrift voor Rechtsgeschiedenis", 36, 1968, p. 395, ora nei suoi Studi di storia delle Università e della letteratura giuridica, Goldbach 1995, p. 97, e da G. D'Amelio, Indagini sulla transazione nella dottrina intermedia con appendice sulla scuola di Napoli, Milano 1972, pp. 154 s. Una quaestio di Andrea Bonello sul feudo quaternato è stata edita da F. Liotta, Siena 1970.
b) Commentaria super tribus postremis libris Codicis, Venetiis 1601, riprod. anast. negli Opera iuridica rariora, a cura di D. Maffei-E. Cortese-G. Rossi, Sala Bolognese 1975.
c) Glosse al Liber Constitutionum Regni Siciliae presenti nell'inedito apparatus vetus e in parte introdotte, con o senza sigla, nell'apparato nuovo di Marino andato a stampa.
d) Le Differentiae inter ius Longobardorum et ius Romanorum, pubblicate col titolo di In leges Longobardorum […] commentaria, a cura di G.B. Nenna, in appendice alle Leges Longobardorum cum […] glosis D. Caroli de Tocco, Venetiis 1537, riprod. a cura di G. Astuti, Torino 1964, apparse sotto il nome di Bartolo a Venezia nel 1541 e con additiones del ravennate Giulio Ferretti a Venezia nel 1599.
e) Una Summa de successionibus ab intestato che, nella versione completa delle due parti romanistica e longobardistica, è stata introdotta in Biagio da Morcone, De differentiis inter ius Longobardorum et ius Romanorum, a cura di G. Abignente, Neapoli 1912, pp. 180-186 e pubblicata con varianti in Iuris interpretes saec. XIII curantibus scholaribus Leidensibus duce E.M. Meyers, ivi 1925, pp. 155-162; la sola parte longobardistica è stata inglobata nelle Differentiae di A., cc. 235ra-236rb, e riedita nel Seicento da Donato Antonio De Marinis al seguito delle sue Allegationes, III, Venetiis 1758, p. 514.
Sulla figura di A. si v. anche la voce Scienza giuridica, Regno di Sicilia, l'età di Federico II.